Pestato a sangue in piazza Martiri, 29enne in ospedale

Il giovane coinvolto in una rissa con altri due stranieri c

L'ospedale Carlo Poma di Mantova

MANTOVA Meno male che era gente che conosceva. Lo hanno preso e pestato a sangue senza un motivo. Questo almeno quello che ha raccontato lui, un ghanese di 29 anni che l’altro ieri sera è finito in ospedale dopo essere stato preso a botte in piazza Martiri di Belfiore. L’allarme è scattato verso le 22.30, quando alcuni passanti hanno intravvisto delle sagome di persone che si rincorrevano e si azzuffavano tra i giardini del Lungorio e la piazza. Quando le ambulanze sono arrivate sul posto a terra c’era solo un giovane africano, un richiedente asilo, con la faccia gonfia a furia di botte. Chi lo aveva conciato in quel modo? Qualcuno di sua conoscenza, avrebbe detto, anche se non ricordava bene di chi si trattasse. Amnesia che l’arrivo a seguire di una pattuglia delle forze dell’ordine, carabinieri da quel che risulta, non si è risolta. Il 29enne è finito al pronto soccorso del Carlo Poma dove è stato sottoposto a una serie di accertamenti. Ha riportato varie contusioni soprattutto al volto e anche una sospetta lesione a un timpano, tanto da essere sottoposto a visita da parte di un otorino. Alla fine è stato comunque dimesso dall’ospedale cittadino con una quindicina di giorni di prognosi, motivo per il quale le forze dell’ordine dovrebbero procedere per questa vicenda solo a seguito di una querela di parte che per il momento appare piuttosto improbabile. L’episodio dell’altra sera riporta comunque l’attenzione su una zona del centro cittadino, che già in passato era stata posta all’attenzione generale per una lunga serie di episodi di violenza e degrado. Una situazione che gli interventi congiunti delle varie forze dell’ordine cittadine sembravano avere finalmente risolto, ma che evidentemente presenta ancora degli strascichi. Stando a quanto accertato riguardo a quest’ultimo episodio, ad aggredire il ghanese sarebbero state almeno due persone, stranieri nordafricani, da quel che risulta assidui frequentatori di questa zona.