Sottopasso verso la Cano impossibile, si studia una soluzione alternativa

MANTOVA Piace quel che si fa, ma c’è sempre qualcosa in più che si vorrebbe a corollario degli interventi programmati. Tale è appunto la soluzione al problema del passaggio a livello di via San Giovanni Bono, a Cittadella, che la stessa Rete ferroviaria italiana (Rfi) ha detto di non potere o voler risolvere. I piani delle ferrovie rimangono fermi solo sui due sottopassi di piazzale Porta Cerese e via Brescia, a Gambarara. Niente di più.
Ma su questo tema, senza spendersi in promesse che poi potrebbero essere disattese, è stato lo stesso sindaco Mattia Palazzi che qualche parola l’ha spesa in direzione di un problema che non è solo viabilistico, bensì di sicurezza per i numerosi condominii che restano arretrati rispetto a via Verona, e a ridosso della trafficata Canottieri Mincio. «La via d’accesso a quella porzione di quartiere – ha premesso il sindaco – non la può fare Rfi, ma se saremo in grado la faremo noi». Insomma, una strada che aggiri il passaggio a livello, le cui sbarre attualmente si abbassano 22 volte al giorno, e che in futuro, con previsione di un aumento del traffico merci su rotaia, si abbasseranno anche di più, con tutti i prevedibili disagi.
Senza illudere nessuno, Palazzi ha spiegato che è allo studio la fattibilità dell’opera da parte delle ferrovie. L’ipotesi è quella di una nuova strada che si possa innestare con la deviazione da via Brescia da realizzarsi col futuro sottopasso, e che attraversi l’area boschiva retrostante il Famila e gli altri frontisti di via Verona.
Poche centinaia di metri (nemmeno 500 è la stima) che però potrebbero soccorrere i residenti forzatamente blindati ogni qualvolta si abbassino le sbarre; persino – come già successo – in caso di interventi di pronto soccorso. «Se lo studio di fattibilità dirà che è possibile farla, ci metteremo in cerca delle risorse necessarie a realizzare quella strada, che però dico sin d’ora andrà a servizio dei residenti, non dei soci della Cano, che possono benissimo andarci anche in bicicletta, visto che le ciclabili ci sono», conclude Palazzi.