Stop ai “trapani” per la clinica odontoiatrica

La struttura fornisce un nome ma l’interessato smentisce

MANTOVA   Dopo un’istruttoria durata oltre un anno e mezzo, arriva il provvedimento che di fatto impone la cessazione dell’attività per 6 mesi a una clinica dentistica di città. Il provvedimento è di questi giorni, e parte dal dirigente della Polizia locale  Paolo Perantoni, nei confronti della Mingardi Medical Center srl. La sospensione dell’esercizio dell’attività sanitaria è indirizzata alla struttura “Idea sorriso” di piazza Vilfredo Pareto 9, che fa capo alla Mingardi, appunto; si tratta di una disposizione della durata di 6 mesi, in considerazione del fatto che si tratta del primo provvedimento sanzionatorio nei suoi confronti.
La vicenda rimonta a una segnalazione del luglio di due anni fa da parte dell’l’Ordine provinciale dei medici chirurgici e odontoiatri, che riferiva tanto al Comune quanto all’Ats Valpadana di una violazione della normativa. Nell’insegna della clinica odontoiatrica di via Pareto, infatti, l’insegna non indicava il nome del direttore sanitario.
Due sopralluoghi compiuti dalla stessa Ats nell’ottobre dello stesso anno e nell’agosto dell’anno successivo confermavano l’assenza del nome del responsabile sanitario sull’insegna. Un dato rilevante, secondo le normative vigenti in materia di pubblicità di strutture a carattere sanitario. Da qui partiva la procedura di accertamento del Comune e la diffida, cui la il Mingardi rispondeva comunicando il nome del direttore sanitario in carica nella persona del dottor Enea Donadelli e apponendone il nome sulla targa della clinica.
Ma qualcosa non quadrava; infatti, con reiterate comunicazioni, era lo stesso dottor Donadelli a smentire di figurare in veste di direttore sanitario, avendo dato le dimissioni da quel ruolo presso la “Idea sorriso” già nell’ottobre dello scorso anno. Insomma, una incongruenza rilevata dall’Ats Valpadana, ma ritenuta decisiva per il Comune che ha agito secondo i disposti della legge 175/1992, imponendo la sanzione della sospensione dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria per 6 mesi.