Tasse più basse ai bar che rinunciano alle slot

MANTOVA  Ludopatia, male endemico incontrollato dei nostri tempi. Per cercare di contrastarne la diffusione, o quantomeno per disincentivare i proprietari di macchinette mangiasoldi nei bar, il Comune mette in bilancio un mucchietto di soldi a disposizione dei pubblici esercizi che rinunceranno a tenerle nei propri locali a corredo delle consumazioni. Quei soldi andranno a ridurre la tassa sulle spazzature per coloro che aderiranno al progetto.
L’avviso di bando è già istituzionalizzato e parte dal preambolo: nell’ambito del progetto “Slot free” per la promozione del «gioco sano e responsabile», via Roma emana per il triennio 2020-2022 un avviso rivolto ai titolari di esercizi commerciali e pubblici incentivando la dismissione di apparecchi con vincite in denaro. Il tutto grazie alla istituzione di un fondo sperimentale per l’importo complessivo di 20mila euro annui diretto a sostenere gli esercizi che sceglieranno di togliere dai locali le macchinette con vincite in denaro per un periodo minimo di 5 anni. In cambio, nell’arco della triennalità 2020-’22, coloro che aderiranno al progetto “Slot free” avranno una esenzione della quota variabile dell’importo annuale sulla Tari (la tassa sui rifiuti) e l’esenzione dal canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Cosap) per lo stesso lasso temporale.
Il Comune si riserva la facoltà di effettuare controlli a campione per verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate e la sussistenza dei requisiti per l’ottenimento delle misure, nonché dell’effettiva dismissione degli apparecchi.
Non mancano le critiche al provvedimento comunale. Il capogruppo di Forza Italia  Pier Luigi Baschieri vede nel bando «un proccedimento “ciocchetta”, e non per la bontà dell’iniziativa, che anzi sottoscrivo, ma perché con un budget risicato di 20mila euro, al massimo ne beneficeranno 4 o 5 bar. Il tutto a fronte di un fenomeno dilagante che va curato in forma preventiva sin dalle scuole: alla mattina alle 8, quando vado in tabaccheria, c’è già la fila di gente fissa sulle slot e sui grattini».