Morte di un 17enne, tre mesi per l’esito della perizia

Tragedia in sala operatoria

Mantova Assistere a un intervento chirurgico per acquisire la specializzazione e ritrovarsi indagato per omicidio colposo. È quanto è capitato a Filippo Ghidini, 29enne di San Giorgio, specializzando all’ospedale Gallucci di Padova, e all’altra specializzanda, Alessandra Rancan, indagati per la morte di un giovane paziente, Daniele Zanon, 17 anni, insieme al direttore del reparto di Chirurgia Pediatrica, Piergiorgio Gamba, Guendalina Mognato, chirurgo pediatra, e Vladimiro Vida, vicedirettore della Cardiochirurgia pediatrica. Lunedì scorso è stato conferito l’incarico ad Andrea Verzeletti dell’Istituto di Medicina legale di Brescia che ora ha 90 giorni di tempo per eseguire una perizia e accertare eventuali negligenze da parte dei medici che hanno eseguito l’intervento costato la vita al 17enne. Il giovane soffriva di una malformazione allo sterno e per risolverlo gli erano state applicate due barre di metallo per facilitare l’ampliamento della cassa toracica. Barre che il 17enne avrebbe dovuto tenere per tre anni ma che già dopo un anno era stato necessario rimuovere per delle complicazioni che erano insorte. Durante la rimozione delle barre il 17enne era stato colto da una emorragia che non gli aveva dato scampo. Secondo una prima ipotesi l’emorragia sarebbe scaturita dalla rimozione delle barre che nel frattempo avevano aderito a polmoni e aorta.