MANTOVA – Sulla scia di dati lombardi particolarmente lusinghieri sulla presenza degli stranieri, in aumento del 159% rispetto al 2021 (benché su livelli più basse del 2019, anno pre-pandemia), l’agriturismo mantovano segna il tutto esaurito per luglio, inanellando due mesi e mezzi di grande soddisfazione, con una marcata frequentazione delle nostre campagne di stranieri, concentrati per lo più nella fascia dell’Alto Mantovano.
Lo rivela Terranostra Mantova, la rete degli agriturismi di qualità di Coldiretti, che intravede prenotazioni “full” anche per il mese di agosto.
“Rispetto al 2021 sia maggio che giugno hanno visto un’invasione degli agriturismi, con la percentuale degli stranieri che è più che raddoppiata”, ammette Giuseppe Groppelli, presidente di Terranostra Mantova e titolare di Corte Fattori a Castellaro Lagusello.
A guidare la classifica delle provenienze estere è al primo posto la Germania, che storicamente ha la leadership delle presenze sul Lago di Garda, meta che è fra le più gettonate in Italia, seguita da Austria, Paesi Bassi, Belgio, ma anche Danimarca e Francia. Fra agosto e settembre, poi, il monopolio torna in mano ai tedeschi.
“Rispetto all’anno scorso è aumentato il flusso di turisti dall’Europa Centro Orientale, con Repubblica Ceca e Ungheria ai primi posti e ritornati su livelli pre-Covid”, stima Groppelli.
Rispetto agli anni scorsi, con riferimento all’era pre-pandemia – registra Terranostra Mantova – è cambiato l’approccio all’agriturismo. “Non è più visto come un luogo di mero riposo stanziale – spiega Camilla Destro, delegata provinciale del movimento Donne Impresa Mantova e alla guida dell’agriturismo Bitturelli di Ponti sul Mincio – ma al relax si unisce la curiosità di scoprire il territorio circostante, dalla parte naturalistica e paesaggistica ai piccoli borghi, ai prodotti locali, ma anche la storia, i musei, le città d’arte come Mantova, Sabbioneta e Verona o il Lago di Garda stesso”.
Con questo caldo torrido, al posto delle gite in bicicletta sono particolarmente gettonate le visite alle cantine locali, alla caccia di fresco, ma anche di vini di nicchia e di degustazioni guidate che molto spesso – riassume Groppelli – si tramutano in acquisti di vino o prodotti enogastronomici locali come ricordo della vacanza.