Un tripudio di colori, canti e fiori per la festa Sikh del raccolto

MANTOVA Forse perché abituati alla serietà e solennità delle nostre processioni religiose, o anche per una sensazione di innata simpatia davanti a una varietà cromatica così inusuale nella nostra quotidianità, non sono stati pochi i mantovani incuriositi (affacciatisi dalle proprie abitazioni o scendendo direttamente in strada accompagnati dai propri amici a quattro zampe) richiamati dal festante, rumoroso e coloratissimo corteo snodatosi lungo le vie adiacenti la zona del Te.
Ieri pomeriggio, nell’area adiacente lo stadio Martelli, si è infatti svolta l’ormai tradizionale manifestazione della festa Sikh del raccolto che apre l’anno in questa cultura. Una cerimonia intrisa di simbolismi e inneggiante a pace e prosperità quella di “Vaisakhi Nagar Kirtan” – che prende il nome dal mese del Vaisakh e inizia solitamente il 13 o 14 aprile – che ha attirato nel capoluogo virgiliano alcune migliaia di partecipanti, radunatisi fin dalle 8 del mattino presso gli spazi di animazione e ristoro, situati nella zona di piazzale Montelungo e Ragazzi del 99. E tra una folla così caratteristica (per i Sikh vi è il divieto di tagliarsi i capelli, che vengono tenuti racconti dal un particolare tipo di turbante, per gli uomini, o coperti da un copricapo, per le donne) i partecipanti mantovani erano di facile individuazione: una sorta di mosche bianche a capo scoperto.
Il corteo religioso ha così attraversato i piazzali già citati e percorso tutto viale Te per ritornare al punto di partenza. Particolare anche la processione: in testa, una nutrita squadra di volontari addetti alla pulizia e al lavaggio dell’asfalto sul quale sarebbe subito dopo transitato un automezzo contenente una replica del libro sacro del Sikhismo, accompagnato dalle preghiere e dai canti sacri della folla festante. «Il libro presente sull’altare che si vede nel camion – ha spiegato un partecipante – è una replica. L’originale si trova nel Tempio d’Oro in India, il luogo più sacro per la nostra religione e meta di pellegrinaggio. Per noi – ha continuato il fedele – il libro sacro ha lo stesso valore che ha per voi la Bibbia».
Il sikhismo in sostanza si basa su tre principi cardine: venerare il nome di Dio, lavorare onestamente e condividere con gli altri ciò che si possiede (chi scrive ha potuto toccare con mano la spiccata generosità di queste persone, venendo sommersa da doni religiosi e offerte di cibo – ndr). Una giornata dedicata alla pace e alla condivisione quindi, un presente raro nella realtà occidentale dell’ultimo periodo.
Antonia Bersellini Baroni