A Sconfinart Angela Baraldi, musa del canto e della recitazione

PEGOGNAGA Giovedì sera (23 agosto)  calerà definitivamente il sipario sulla ventiduesima edizione di Sconfinart; un arrivederci nel segno della musica d’autore. O meglio, di quel cantautorato al femminile portato avanti da chi è cresciuta (artisticamente parlando) negli ambienti underground di Bologna. Il riferimento è chiaramente ad Angela Baraldi, musa del canto e della recitazione, capace di collaborare sin dalle prime esperienze musicali con nomi del calibro di Gianni Morandi, Lucio Dalla, Samuele Bersani, Luca Carboni, Stadio (è stata la protagonista del videoclip di “Chiedi chi erano i Beatles” nel 1985) e Ron. Il 1990 segna il suo esordio definitivo nella scena musicale con l’album “Viva”, mentre due anni dopo arriva la consacrazione con la vittoria del Canzoniere col brano “Mi vuoi bene o no?” e un tour con Francesco De Gregori. Non solo musica, dicevamo, per Angela Baraldi, che ha al suo attivo interessanti rappresentazioni teatrali come “I monologhi della vagina”, “Maigret e il delitto a teatro” diretto dallo scrittore e nume tutelare del giallo italiano Carlo Lucarelli, così come il ruolo di protagonista nell’indimenticabile “Quo vadis, baby?” di Gabriele Salvatores. Nel 2008 è l’attrice di punta dell’omonima serie targata Sky; un successo per Angela Baraldi come per il prodotto della rete, una sorta di “progenitore” delle ben più famose serie in voga oggi come “Gomorra”, “The Young Pope”, “La casa di carta” e compagnia cantante. A chi storcerà il naso per questa ambivalenza tra canto e recitazione, ricordiamo che a Sconfinart non mancano esempi di questo genere (Bobo Rondelli e Violante Placido tanto per fare due nomi), i cui successi parlano forte e chiaro; difficile che non accada lo stesso anche questa volta. Angela Baraldi è un’autrice capace di spaziare nelle arti a 360 gradi, forte di una dolce e malinconica poetica che si riflette tanto nelle sue canzoni quanto nella sua recitazione e che, certamente, esprimerà al meglio sul palco del parco Florida di Pegognaga.

Federico Bonati