Il ratto d’Europa, dal mito al presente

MANTOVA Il ratto d’Europa: dal mito alla geografia, dal passato al presente. Come tema sempre attuale. A dipanare l’argomento è stato ieri il giornalista Stefano Scansani, nell’ambito del programma pubblico della mostra dedicata a Rubens a palazzo Te, aperta fino al 7 gennaio.
Punto di partenza della narrazione, infatti, l’opera del pittore fiammingo in esposizione, che raffigura il rapimento della principessa fenicia da parte, al solito, di Zeus. Che si trasfigura in toro, facendola giungere a Creta. Un episodio che rappresenta – tra le tante sfaccettature – il passaggio tra Oriente e Occidente. La concezione greca, almeno in senso territoriale, del nostro continente.
La tavola in mostra si trova nella camera delle Aquile, la stanza da letto di Francesco II Gonzaga. In dialogo con un rilievo nella parete, che rappresenta lo stesso soggetto. Insieme a molte altre citazioni mitologiche. Evidentemente assai apprezzate dal sovrano. La suggestione del ratto d’Europa attraversa il tempo, come evidenziato da Scansani, trasferendosi dall’antichità ai giorni nostri nostri. Con l’immagine riportata su un murale. O su una moneta.
Perché il mito, certo, trova sempre qualche collegamento contemporaneo. Perché geograficamente la vicenda si muove attorno a una zona di perenne attrito, fra Mar Nero, stretti del Bosforo e dei Dardanelli.
Pure perché, tornando all’arte, Europa era già concepita dal maestro fiammingo come fautrice di pace. E proprio a tale ispirazione è rivolto il progetto espositivo “Rubens! La nascita di una pittura europea”.
Ne “Le conseguenze della guerra” Venere, che personifica l’Amore, ferma la violenza di Marte. Accanto a lei, con l’abito scuro del lutto, Europa. Che dal significato mitologico e antico si trasforma in moderna connessione, e comprensione, tra città e nazioni.
Il prossimo appuntamento con il public program di palazzo Te è per giovedì alle 17, con “Il Rubens di Grenoble: un capolavoro dall’iconografia sbagliata”, a cura di Alberto Bianco. Ad aprire la rassegna mantovana, infatti, è una fedelissima riproduzione della pala d’altare del pittore, creata da Factum Arte.
Gli incontri sono realizzati con il contributo di Regione Lombardia, in collaborazione con Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani.
Ilaria Perfetti