l Forcello, la sua storia e i suoi abitanti: al museo archeologico la mostra che narra l’antico abitato etrusco

MANTOVA – “Lungo il fiume. L’abitato etrusco del Forcello”: la mostra al Museo Archeologico Nazionale di Mantova è da oggi aperta al pubblico, fino al 6 gennaio. A vent’anni di distanza dall’ultima esposizione dedicata all’insediamento etrusco, questa rassegna permette di comprendere tecniche edilizie e artigianali della popolazione che abitò il territorio nei pressi di Bagnolo San Vito per circa 150 anni, dalla metà del VI secolo al IV secolo a. C.. Quando i Celti arrivarono nel Nord del Paese. A spiegarlo sono il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso e Mari Hirose, curatrice della mostra con Leonardo Lamanna e Marta Rapi.
L’esposizione ieri illustrata in anteprima consente un racconto più completo dell’abitato etrusco del Forcello, presentando materiali in precedenza custoditi nei depositi e oggi fruibili al pubblico, grazie alla collaborazione tra diversi enti.
Circa cinquemila gli abitanti dell’insediamento etrusco, che si estendeva su 12.000 ettari. Una località scelta perché strategica per l’epoca, consentendo scambi commerciali nel Mar Tirreno, con espansione verso il Nord, grazie al passaggio del Mincio, sulle cui rive sorgeva il villaggio.
In mostra è possibile scoprire le differenti tipologie edilizie del tempo. In particolare nella Casa del Sigillo è stato ritrovato uno scarabeo inciso. La sua struttura non trova confronti con quella di altre abitazioni etrusche, bensì con alcune rinvenute in insediamenti celtici. La comparazione tra gli ambienti emersi permette di riconoscere l’organizzazione e la funzione delle varie stanze. Lo studio delle case consente anche di comprendere la vita di chi le abitasse: tra i reperti, infatti, ci sono recipienti, fornelli portatili, suppellettili e anfore, che in alcuni casi contenevano vini pregiati. Il centro era luogo vocato al commercio. Ma dai ritrovamenti emerge la presenza di molte attività: l’artigianato, la lavorazione dei metalli, l’agricoltura, l’allevamento, la pesca, la tessitura, l’apicoltura.
Tutti elementi che portarono il Forcello a prosperare, appunto, per circa 150 anni. Non si sa poi se il borgo venne abbandonato o distrutto. Probabilmente parte degli abitanti si rifugiò a Mantova e in altre aree del territorio. La città mantenne ancora la sua identità etrusca, fino al passaggio a urbe romana.
Il progetto è realizzato da Palazzo Ducale di Mantova in collaborazione con la Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Cremona, Mantova e Lodi e l’Università degli Studi di Milano.
L’inaugurazione della mostra, dedicata alla memoria del professor Raffaele Carlo de Marinis, è fissata per oggi alle 11 in Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale. A seguire è prevista una visita guidata, al secondo piano del Museo Archeologico Nazionale.