Le prime parole del padre di Yana: “Grazie per l’aiuto. Ora lui pagherà”

CASTIGLIONE Alexander Mlayko è uno degli ultimi ad andarsene dal luogo del ritrovamento di sua figlia Yana, quando la salma è già stata portata via e anche i carabinieri stanno lasciando la zona del rinvenimento.
Quando ormai sta calando il buio, un passo alla volta, schiacciato dal peso della situazione ma con una grande forza d’animo, Olexander si porta verso la provinciale del Benaco. Insieme a lui, a sorreggerlo, ci sono due amici di famiglia, entrambi di Romano di Lombardia, dove Yana aveva vissuto alcuni anni: Francesco Porrello, che tra l’altro è carabiniere presso il Norm di Treviglio, e la moglie Oksana Dragan, ucraina come Yana e la sua famiglia.
«Voglio ringraziare ogni singolo carabiniere che ha collaborato e lavorato alle ricerche – afferma il padre di Yana, con gli occhi gonfi e arrossati -. Voglio ringraziare anche ciascun cittadino di Castiglione. Persone che mi hanno dato una mano nel momento delle ricerche. Ho fiducia nella giustizia italiana – prosegue Malayko – e spero che lui possa pagare il prezzo più alto possibile, perché io e mia figlia morta chiediamo che sia fatta giustizia».
In carcere, accusato di aver ucciso Yana, c’è il suo ex fidanzato Dumitru Stratan: per lui le accuse sono di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere. Finora, da parte sua, non è arrivata nemmeno una parola sull’accaduto.