Un progetto da 300mila euro per le Rsa di Serravalle e Sermide

SERMIDE FELONICA Un progetto ambizioso, che punta a migliorare l’offerta riabilitativa per gli ospiti delle Rsa di Serravalle e Sermide ma anche per tutti coloro che ne facciano richiesta specifica: è quello presentato da dalla Fondazione SaluteVita di Sermide, in collaborazione con la Fondazione G. Belfanti di Ostiglia e la Cooperativa Sociale Il Ponte; un progetto da quasi 300mila euro di cui 200mila erogati da Fondazione CariVerona e i restanti 92mila euro a carico dei partner di progetto.
La Fondazione SaluteVita con questo progetto metterà a disposizione nella sue sedi di Serravalle e Sermide prestazioni riabilitative ambulatoriali e/o domiciliari che andranno a potenziare i servizi già presenti nel territorio ma insufficienti ai bisogni di una popolazione che invecchia. Nell’ area sono infatti circa 10mila i malati cronici che potenzialmente hanno necessità di usufruire di interventi di riabilitazione ulteriori rispetto a quelli garantiti dal servizio sanitario nazionale. Ma anche per il rimanente della popolazione, che spesso ha necessità di questo tipo di prestazioni sanitarie, la disponibilità di questi servizi offrirà migliori opportunità più vicine alla propria residenza.
La prima inaugurazione si terrà domani pomeriggio alla Rsa Canossa a Torriana di Serravalle a Po alla presenza del presidente della struttura  Giacomo Coppi e di tutto il Cda oltre che dei soggetti che hanno voluto contribuire al progetto per la casa di riposo serravallese (il Comune ma anche Circolo Arci Gnocchi Viani , Piccolo Mondo Mio, Gruppo Volontari Ostiglia-Auser Volontariato, Associazione Amici della Bassa, Gruppo Polisportivo Correggioli, Avis Sezione di Sermide, Centro Culturale Ricreativo Lucia). Il progetto si avvarrà di tecnologie all’avanguardia e dopo il primo avvio delle attività, sulla base dei bisogni emergenti dal territorio si punterà ad ampliare e a qualificare ulteriormente l’ offerta e soprattutto a offrire opportunità di continuità nel tempo, al di là del trattamento delle fasi più acute, in modo da garantire un mantenimento più a lungo possibile delle funzionalità e della autosufficienza.