Basket A2 maschile – Casalvieri: “Pompea, troppo presto per pianificare il futuro”

MANTOVA Il mondo del basket continua a essere bloccato. Dopo la sospensione definitiva del campionati di A e A2 annunciata già diverse settimane fa, ieri la Fip ha stabilito di non assegnare i titoli di Serie A e A2 e di non prevedere retrocessioni nel Campionato di A né promozioni e retrocessioni nel Campionato di A2.
Quindi, in sostanza, allo stato attuale delle cose, si ripartirà con i medesimi schieramenti nei campionati.
La situazione però è in divenire, anche perché Mario Boni (vicepresidente GIBA – Giocatori Italiani Basket Associati) si è fatto portavoce del malcontento dei giocatori di Serie A2 e B, dichiarando come “La condizione dei giocatori di Lnp è scandalosa ­. Molti nostri associati di A2 e B non riscuotono gli stipendi da febbraio, ancora prima che scoppiasse la pandemia. Diversi club hanno tagliato fino al 30% ingaggi che in A2 arrivano a 3/4mila euro mensili e in B a 1500/2000. Ma c’è di peggio: con la scusa che non sono professionisti, non hanno tutele giuridiche né assicurative, non c’è un contratto di lavoro collettivo come in A, tutto è normato con scritture private. Il momento di fare piazza pulita dei club che non ce la fanno o che cercano i mezzucci per andare avanti”. Quindi, qualora fosse vero, non è da escludere cessioni di titoli sportivi o squalifiche che potrebbero rimodulare la mappa del basket italiano.
In riferimento alle dichiarazioni di Boni, la Lega Nazionale Pallacanestro ieri in serata ha reso noto di aver inoltrato un esposto all’attenzione della Procura Federale.
In casa Stings è tutto fermo e il direttore Gabriele Casalvieri fa il punto della situazione a 360° gradi: «Mi spiace che Mario Boni abbia fatto di tutta l’erba un fascio – afferma – perché ci sono società che sono assolutamente in regola con i pagamenti. Credo abbia un po’ esagerato, però capisco anche che provi a far rispettare l’Associazione e i giocatori italiani che rappresenta. Parlando in generale, la situazione è un grandissimo punto interrogativo. Adesso sembra che si possa fare una Supercoppa a dicembre a porte chiuse e poi iniziare il campionato a gennaio, però adesso è troppo presto. È davvero prematuro parlare di squadra, budget e tutto il resto. Certo, speriamo di confermare quanti più giocatori possibili del gruppo di quest’anno, però l’idea sul budget e di conseguenza sulla squadra da costruire per la prossima stagione non ce l’avremo prima di due mesi. Siamo in contatto con dirigenti di altre squadre e sono tutti nella stessa situazione: siamo veramente fermi perché è davvero troppo presto per iniziare a muoversi. Per ora non possiamo fare altro che rimanere in attesa delle linee guida sulla ripresa dei campionati».