Calcio Serie B – Mantova, da Muroni a Ruocco: i biancorossi in cerca di rilancio

Francesco Ruocco
Francesco Ruocco

MANTOVA Pirandello li avrebbe definiti sei personaggi in cerca d’autore. In casa Mantova si parla più banalmente di sei calciatori in cerca di rilancio: Muroni, Aramu, Ruocco, Bani, Fiori e Debenedetti. Qualcuno sembra sparito dai radar biancorossi, qualcun altro semplicemente è meno considerato rispetto ad inizio campionato. Mister Possanzini avrà avuto le sue buone ragioni per operare certe scelte, siano tattiche o relative alle condizioni fisiche dei giocatori in questione o di altra natura. Ma nelle ultime otto partite, in cui il Mantova si gioca la salvezza, è auspicabile che almeno qualcuno di loro torni a fornire un contributo più concreto alla causa.
Il caso più anomalo è quello di Mattia Muroni. Lo scorso anno in C fu una delle colonne del Mantova. Titolare fisso, buona continuità di rendimento, 30 presenze e 4 gol il ragguardevole score. Ma in B Possanzini ha cambiato modulo, togliendo un centrocampista, e il sacrificato è risultato proprio Muroni. Il mediano sardo è stato impiegato soltanto 5 volte, peraltro tutte da titolare. Nel 2025 non ha mai messo piede in campo. Vero è che per circa un mese è stato costretto alla tribuna da un infortunio, ma l’impressione è che, a differenza della scorsa stagione, non sia mai stato preso realmente in considerazione da Possanzini. Forse meriterebbe una chance.
Anche per Mattia Aramu deve arrivare il momento del rilancio. L’acciacco muscolare è alle spalle, l’ex Genoa ha classe ed esperienza per trascinare il Mantova fuori dalle sabbie mobili. L’ha parzialmente dimostrato nello spezzone giocato con la Juve Stabia, mentre a Pisa non ha lasciato il segno. Come Muroni, non parte titolare da Mantova-Reggiana, ultima gara del 2024.
Guai fisici hanno tarpato le ali di Francesco Ruocco, ed è un peccato perchè, ogniqualvolta l’ex Torres è partito titolare, il Mantova ha sempre fornito ottime prestazioni (a parte l’ultima volta, 0-3 casalingo col Sassuolo). Ruocco, se assistito da una condizione fisica accettabile, pare avere i numeri e l’approccio adatti per regalare all’Acm un po’ di imprevedibilità.
Lo stesso discorso vale per Antonio Fiori, che però con Ruocco condivide il ruolo e la posizione in campo (della serie: o gioca uno o gioca l’altro). Ha segnato solo alla seconda giornata e non si è ripetuto ai prodigiosi livelli della scorsa stagione. Chissà che non ritrovi quello smalto proprio per il rush finale. Certo per rivederlo protagonista occorre che Possanzini torni al 4-2-3-1 di inizio stagione (o al 4-3-3 dello scorso anno), dal momento che, da quando è stato adottato il 3-4-1-2, non è mai partito titolare.
Chi sembra proprio aver perso il posto è Cristiano Bani. L’arrivo di Giordano lo ha relegato in panchina, la sua ultima da titolare risale al 18 gennaio (vittoria a Cittadella), poi un malanno fisico e tanta panchina con pochissimi minuti concessi nel finale a Palermo e Pisa. In caso di ritorno al 4-2-3-1 (o 4-3-3) un suo rientro è tutt’altro da escludere.
L’elenco si chiude con Alessandro Debenedetti. Chiuso da Mensah, Possanzini l’ha comunque sempre tenuto in considerazione, inserendolo spesso e volentieri nella parte finale di gara. Tuttavia, l’ultima volta che è partito titolare, a La Spezia, ha segnato. Che abbia pure lui un potenziale inespresso e pronto ad emergere, magari con un po’ più di fiducia concessagli?
Nella lista dei sei biancorossi in cerca di rilancio, non abbiamo inserito Erik Panizzi, praticamente fuori rosa; nè Giacomo Fedel, perchè è sempre apparso una (pur valida) seconda linea. Ma nulla vieta che anche lui, che ha sempre risposto con ammirevole grinta quando è stato chiamato in causa, possa sparigliare le carte nelle prossime 8 decisive partite. Ora più che mai c’è davvero bisogno di tutti.

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