MANTOVA Pirandello li avrebbe definiti sei personaggi in cerca d’autore. In casa Mantova si parla più banalmente di sei calciatori in cerca di rilancio: Muroni, Aramu, Ruocco, Bani, Fiori e Debenedetti. Qualcuno sembra sparito dai radar biancorossi, qualcun altro semplicemente è meno considerato rispetto ad inizio campionato. Mister Possanzini avrà avuto le sue buone ragioni per operare certe scelte, siano tattiche o relative alle condizioni fisiche dei giocatori in questione o di altra natura. Ma nelle ultime otto partite, in cui il Mantova si gioca la salvezza, è auspicabile che almeno qualcuno di loro torni a fornire un contributo più concreto alla causa.
Il caso più anomalo è quello di Mattia Muroni. Lo scorso anno in C fu una delle colonne del Mantova. Titolare fisso, buona continuità di rendimento, 30 presenze e 4 gol il ragguardevole score. Ma in B Possanzini ha cambiato modulo, togliendo un centrocampista, e il sacrificato è risultato proprio Muroni. Il mediano sardo è stato impiegato soltanto 5 volte, peraltro tutte da titolare. Nel 2025 non ha mai messo piede in campo. Vero è che per circa un mese è stato costretto alla tribuna da un infortunio, ma l’impressione è che, a differenza della scorsa stagione, non sia mai stato preso realmente in considerazione da Possanzini. Forse meriterebbe una chance.
Anche per Mattia Aramu deve arrivare il momento del rilancio. L’acciacco muscolare è alle spalle, l’ex Genoa ha classe ed esperienza per trascinare il Mantova fuori dalle sabbie mobili. L’ha parzialmente dimostrato nello spezzone giocato con la Juve Stabia, mentre a Pisa non ha lasciato il segno. Come Muroni, non parte titolare da Mantova-Reggiana, ultima gara del 2024.
Guai fisici hanno tarpato le ali di Francesco Ruocco, ed è un peccato perchè, ogniqualvolta l’ex Torres è partito titolare, il Mantova ha sempre fornito ottime prestazioni (a parte l’ultima volta, 0-3 casalingo col Sassuolo). Ruocco, se assistito da una condizione fisica accettabile, pare avere i numeri e l’approccio adatti per regalare all’Acm un po’ di imprevedibilità.
Lo stesso discorso vale per Antonio Fiori, che però con Ruocco condivide il ruolo e la posizione in campo (della serie: o gioca uno o gioca l’altro). Ha segnato solo alla seconda giornata e non si è ripetuto ai prodigiosi livelli della scorsa stagione. Chissà che non ritrovi quello smalto proprio per il rush finale. Certo per rivederlo protagonista occorre che Possanzini torni al 4-2-3-1 di inizio stagione (o al 4-3-3 dello scorso anno), dal momento che, da quando è stato adottato il 3-4-1-2, non è mai partito titolare.
Chi sembra proprio aver perso il posto è Cristiano Bani. L’arrivo di Giordano lo ha relegato in panchina, la sua ultima da titolare risale al 18 gennaio (vittoria a Cittadella), poi un malanno fisico e tanta panchina con pochissimi minuti concessi nel finale a Palermo e Pisa. In caso di ritorno al 4-2-3-1 (o 4-3-3) un suo rientro è tutt’altro da escludere.
L’elenco si chiude con Alessandro Debenedetti. Chiuso da Mensah, Possanzini l’ha comunque sempre tenuto in considerazione, inserendolo spesso e volentieri nella parte finale di gara. Tuttavia, l’ultima volta che è partito titolare, a La Spezia, ha segnato. Che abbia pure lui un potenziale inespresso e pronto ad emergere, magari con un po’ più di fiducia concessagli?
Nella lista dei sei biancorossi in cerca di rilancio, non abbiamo inserito Erik Panizzi, praticamente fuori rosa; nè Giacomo Fedel, perchè è sempre apparso una (pur valida) seconda linea. Ma nulla vieta che anche lui, che ha sempre risposto con ammirevole grinta quando è stato chiamato in causa, possa sparigliare le carte nelle prossime 8 decisive partite. Ora più che mai c’è davvero bisogno di tutti.