Calcio Serie C – Mantova, Rodriguez si presenta: “Sono qui per rinascere”

Il ds Battisti e Alejandro Rodriguez
Il ds Battisti e Alejandro Rodriguez

MANTOVA Per vederlo all’opera in campo ci vorrà almeno un mese. Per il momento dovrà accontentarsi di dare il suo contributo nello spogliatoio, a livello di esperienza e personalità. Un po’ come Ibrahimovic, insomma. Comunque tanta manna per un Mantova che di queste doti ha parecchio bisogno. Lui è Alejandro Rodriguez, 31enne attaccante catalano, chiamato dal ds Alessandro Battisti al non facile compito di sostituire l’infortunato Gaetano Monachello. Rodriguez è stato presentato ieri alla stampa. Non gioca una partita dal 10 maggio 2021, la bellezza di un anno e mezzo fa, a causa di infortuni e chiamate che non arrivavano. Eppure Alejandro può vantare una carriera di tutto rispetto, quasi interamente vissuta tra Serie A e B.
«È stata dura – ammette – . In quest’ultimo periodo ho avuto anche momenti di sconforto, la cosa peggiore era fare la vita da calciatore senza allenarsi. Allo stesso tempo mi ha regalato una carica ancora più forte rispetto a quella che già ho di natura. Lo scorso marzo sono arrivato alla Lucchese e speravo fosse l’occasione per ripartire, ma la mia voglia di “mangiare il mondo” mi ha indotto a forzare i tempi del recupero. E così mi sono fatto male di nuovo». L’opportunità gli arriva ora dal Mantova: «Non devo ripetere l’errore di Lucca – spiega – . Per questo non me la sento di dirvi quando sarò pronto. Io vorrei esserlo domani, ma ci vogliono i tempi giusti. Intanto ringrazio il Mantova: quando mi ha cercato ho pensato al blasone della società, alle strutture, alla passione della piazza… e ho detto subito sì. In Serie C ho giocato una sola stagione, una decina d’anni fa. Ma ci metterò poco a riabituarmi».
Lo spagnolo si definisce un attaccante che ama la profondità e rimanere vicino alla porta («l’area di rigore è il mio habitat», sintetizza). Battisti, che ha rivolto un “in bocca al lupo” a Monachello e ringraziato la società per il colpo Rodriguez, racconta di essere stato convinto dalla “rabbia” del giocatore. «Proprio così – dice il ds – , l’ho sentito arrabbiato per la lunga inattività. Ha una grande voglia di tornare e noi dobbiamo avere la pazienza di aspettarlo. Penso ci possa dare tanto, anche a livello di personalità, carisma e leadership».
Un primo assaggio di questo ruolo da “motivatore” Alejandro l’ha offerto ieri, calandosi subito nei panni del leader: «Ho trovato un ambiente ovviamente deluso, però ci sono le qualità e il “materiale” per riprendersi. Ne ho passate di situazioni simili in carriera. Non bisogna avvilirsi nè perdere la lucidità. Qui si tratta di avere pazienza, rimboccarsi le maniche e lavorare, lavorare, lavorare. Se faremo così, risollevarsi diventa automatico». I suoi nuovi compagni prendano appunti.