Mantova A distanza ormai di qualche mese torna a parlare il patron biancorosso Maurizio Setti. Impegnato ora nelle vicende giudiziarie («Sono tranquillo, arriveremo in fondo»), non perde di vista il Mantova. Soprattutto negli ultimi giorni con il cambio alla guida tecnica.
Presidente, partiamo dalla stretta attualità. Ieri l’annuncio di mister Lauro, dopo la rescissione con Troise. Ha già avuto modo di incontrarlo?
«Non ci siamo ancora visti. L’ho solo sentito per definire gli aspetti contrattuali. Penso sia un prospetto interessante per far crescere i giovani».
Visti i programmi della società, l’uomo giusto al momento giusto?
«E’ uno determinato, ha tanta voglia di dimostrare quello che può fare. Felici di aver preso un allenatore, magari ai più sconosciuto, ma che speriamo faccia gioire i tifosi e soprattutto che sappia divertire con i giovani. Il futuro del calcio va in questa direzione».
Non è molto che allena, ma magari se lo ricorda come giocatore?
«Dico la verità, non tanto, ma questo è un motivo in più per scoprirlo».
Troise le ha fatto sui social un augurio particolare, come vi siete lasciati?
«Mi ha chiamato e l’ho ringraziato per quello che ha fatto. La sua è stata un’esperienza importante, senza dubbio. Dopo tanto tempo ha permesso al Mantova di ritornare nei play off. I nostri principi non erano più in linea con i suoi, ma ci siamo lasciati con grande rispetto e stima».
Magari capita di rivedersi in futuro…
«Nel calcio mai dire mai. Sicuramente è un allenatore che ha bisogno di giocatori per provare a vincere».
Considerando quanto è stato spiegato qualche settimana fa da Pecchini e Masiello, in vista dell’anno prossimo, è giusto parlare di ridimensionamento del progetto sportivo che avete in mente?
«Nel calcio, vedi il Monza, ci sono tanti esempi che dimostrano come di fronte a grossi investimenti non sempre corrispondono dei successi. Il Mantova per tutto quello che è successo, compreso il Covid, è una società che deve fare un percorso ben preciso, partendo dai giovani. Questo l’ho sempre detto».
Un colpo di spugna per cancellare gli errori del passato…
«Può essere. Troppi giocatori fuori quota. Preferisco giocare con le quote, perchè ribadisco, il calcio sta andando in questa direzione. Anche in Serie A».
In quest’ottica, il Mantova quali vantaggi può avere dalla sinergia instaurata con il Verona?
«Qualche giovane che secondo me ha ancora bisogno di maturare. La Primavera gialloblù ha vinto il campionato di Primavera 2. Mantova quindi può essere per loro un trampolino di lancio, la grande occasione per maturare tra i grandi».
Parlando sempre di mercato. Si è detto dei giovani, ma i tifosi vogliono sapere se ci sarà spazio magari anche per qualche giocatore d’esperienza… E’ nei vostri piani?
«Questo aspetto lo valuteremo strada facendo. Bisogna capire come si andrà a formare la rosa. I punti fermi saranno Gerbaudo e Guccione. Intorno a loro costruiremo il nuovo Mantova, senza dimenticare Checchi e altri giocatori che costituiscono già un gruppo importante».
Da escludere quindi il classico colpo di mercato?
«No, se capita il colpo importante… Ma non basta il grande nome. La cosa fondamentale è che abbia voglia».
Girone A o B? Preferenze?
«Uno vale l’altro».
Si è parlato di riforme dei campionati. Qualcosa a livello di promozioni e retrocessioni potrebbe cambiare già dal prossimo campionato…
«Questo è un tema serio che va affrontato insieme. Una cosa è certa: bisogna tagliare i costi, il calcio italiano così non può reggere».
Oggi le iscrizioni…
«Il Mantova è a posto».