Il Pd contro il progetto del depuratore: “Ridiscutere tutto”

ALTO MANTOVANO Il Pd si schiera contro l’attuale progetto di depurazione del Garda che prevede lo scarico nel Chiese e chiede di riaprire discussioni e tavoli.
«Evitiamo un danno all’am – biente e tuteliamo il nostro territorio », è la richiesta avanzata dalla federazione provinciale con i direttivi di Asola, Casalmoro, Casaloldo, Mariana, Acquanegra, Canneto e Casalromano.
«Che il Chiese diventi il recettore dei reflui del Garda – commenta il segretario provinciale Marco Marcheselli – è profondamente sbagliato sia dal punto di vista ambientale, poiché la portata del fiume non è in grado di reggere le conseguenze che quello scarico comporta, sia dal punto di vista politico, in quanto non è giusto che un territorio che non gode dei benefici derivanti dal turismo del Garda si debba far carico di oneri che non gli competono».
Aggiunge la consigliera regionale Antonella Forattini: «Il Chiese è una risorsa per il territorio che va riconosciuta, protetta e inserita in un dialogo che metta al primo posto la tutela ambientale e il coinvolgimento dei territori. Bisogna recuperare un confronto aperto con le istituzioni, che coinvolga gli enti locali mantovani toccati dal progetto, in cui si metta all’ordine del giorno la revisione delle decisioni prese. Siamo consapevoli delle evidenti criticità che presenta il Chiese e che vanno tenute in massima considerazione. Attendiamo u n deciso cambio di rotta».