Vollet – Antonio Orlandi, parola di scout: “Da Asola alla Finlandia per amore della pallavolo”

Antonio Orlandi
Antonio Orlandi

HELSINKI (Fin) Lo sport ci regala spesso storie particolari. E chi non trova spazio in patria, magari cerca gloria lontano da casa, in terra straniera. Una di queste storie, nel mondo della pallavolo, l’ha scritta il mantovano Antonio Orlandi. Scout della Pomì ai tempi d’oro della formazione di Casalmaggiore, con la quale ha vinto tutto, in Italia e in Europa, Antonio ha scelto quest’anno di provare l’avventura nella lontana Finlandia. La squadra dell’Hameenlinna aveva incrociato la Pomì nella Coppa Cev del 2018, ma era difficile immaginare che Orlandi sarebbe stato contattato proprio da una società finlandese. E’ successo grazie al tecnico cagliaritano Matteo Pentassuglia, head coach appunto dell’Hameenlinna dal 2018. Orlandi, nel club del Nord Europa, esercita il doppio ruolo di scout e assistente allenatore perché in possesso del patentino di terzo grado. E si occupa anche del settore giovanile.
Gli abbiamo chiesto come si sta ambientando in un Paese così lontano e differente dall’Italia. «E’ una vita diversa – ha spiegato – che ha richiesto del tempo per ambientarsi, ma l’ho fatto molto in fretta. Sono in Finlandia da qualche mese e ho un contratto che mi lega all’Hameenlinna fino ad aprile. Il campionato è iniziato da tre partite: all’A1 finlandese partecipano 11 formazioni, più una giovanile nazionale come il Club Italia da noi. Si giocano tre partite contro ogni squadra e una con la giovanile». «Ho già iniziato a gestire il lavoro del settore giovanile – prosegue Orlandi – è un impegno che mi porta via parecchio tempo. L’Hameenlinna è una delle squadre più forti del massimo campionato finlandese e dal 1999 si piazza sempre fra le prime tre della classifica. Ho dovuto un attimo abituarmi al modo di mangiare, ma non è stato un grosso problema. Verrò a casa per Natale, quando il campionato sarà fermo, poi tutto un dritto fino ad aprile. Voglio giocarmi questa opportunità che mi ha fatto calare in una realtà nuova e che mi premette di perfezionare l’inglese, che mi potrà sempre tornare utile. Volevo gettarmi in una nuova avventura e mi è stata offerta questa opportunità». Perchè così lontano verrebbe da chiedersi. «Con l’aereo ci vogliono tre ore ad arrivare – dice ancora Antonio – non è dall’altra parte del mondo».