La musica antica risuona nella basilica di Santa Barbara

MANTOVA La ricorrenza della festa di Santa Barbara è stata celebrata lunedì sera nella basilica palatina che la onora (nell’immagine un momento dell’evento), con un avvincente concerto di musiche antiche particolarmente preziose per il loro legame con la corte dei Gonzaga e anche per essere rimaste finora quasi sconosciute.
È il caso della Messa “Sancti Stephani” del compositore Stefano Nascimbeni (1561ca–1621) che in questa occasione è stata proposta in prima esecuzione integrale moderna dalla Cappella Musicale di S. Barbara diretta da Umberto Forni.
Una piacevole riscoperta di questa opera a otto voci che evidenzia una pregevole combinazione di sapiente utilizzo del contrappunto con soluzioni vocali, sonore ed armoniche innovative per l’epoca, tratti rappresentativi dello stile del musicista mantovano che fu maestro di cappella in Santa Barbara nel 1609 e dal 1612 in varie altre città italiane.
Da sottolineare il fascino sonoro e ambientale determinato dalla collocazione degli esecutori nelle cantorie laterali della navata, come in origine, con i due cori contrapposti: violino e viole da gamba da un lato e cornetto e trombone di fronte, affiancati al grande organo Antegnati.
Il programma del concerto ha alternato le parti distinte della Messa “Sancti Stephani” con la brillantezza inventiva di brani strumentali dell’organista e compositore mantovano Ruggier Trofeo (1550ca-1614), la ricercata solennità di tre antifone mariane a otto voci di Ludovico Grossi da Viadana (1560-1627), e la “Toccata per l’elevazione” per organo che l’autore Girolamo rescobaldi (1583-1643) eseguì proprio sull’Antegnati nel 1615.
A completare il pregio artistico del concerto, la toccante intensità emotiva del mottetto a due voci “Pulchraes” e il coinvolgente “Cantate Domino” a 6 voci, esempi significativi della straordinaria genialità e inesauribile attualità di Claudio Monteverdi (1567-1643).
Calorosissima l’approvazione del pubblico per questo appuntamento che fa parte della XIII edizione di “Gaude Barbara Beata”, il progetto della Diocesi per la valorizzazione dell’organo Antegnati e del repertorio legato alla chiesa palatina dei Gonzaga. Chiusura con i meritati applausi per gli interpreti e foto di rito con le autorità che hanno assistito al prezioso concerto.