MANTOVA L’introduzione di dazi Usa al 30% sui prodotti europei potrebbe costare all’agroalimentare lombardo oltre 350 milioni di euro. È quanto stima Coldiretti Lombardia in merito al nuovo annuncio del presidente americano Donald Trump, nel sottolineare che per l’agroalimentare lombardo gli Stati Uniti rappresentano il primo partner extra Ue. L’impatto sull’agroalimentare mantovano arriverebbe a toccare gli 11 milioni di euro, stima Coldiretti Mantova. L’impatto in termini di prezzi maggiorati per i consumatori americani – spiega Coldiretti – si tradurrebbe in ricadute anche sulle aziende italiane.
La diminuzione dei consumi – continua Coldiretti – porterebbe inevitabilmente a prodotto invenduto per le imprese tricolori, costringendole a dover cercare nuovi mercati. Il tutto senza dimenticare il pericolo falsi, con gli Stati Uniti primo produttore mondiale di falso cibo Made in Italy. Al danno immediato in termini di un probabile calo delle esportazioni andrebbe ad aggiungersi quello causato dalla mancata crescita, con l’agroalimentare lombardo che negli Usa lo scorso anno ha raggiunto un valore dell’export di circa 1,2 miliardi di euro (+18% rispetto al 2023, dati Istat), secondo Coldiretti Lombardia. In crescita anche l’export agroalimentare mantovano: +11% rispetto al 2023. A livello nazionale i dazi al 30% annunciati da Trump potrebbero costare alle famiglie statunitensi e all’agroalimentare italiano oltre 2,3 miliardi di euro. A pesare è anche il fatto che le nuove tariffe aggiuntive andrebbero a sommarsi a quelle già esistenti. “Imporre dazi al 30% sui prodotti agroalimentari italiani ed europei – afferma Fabio Mantovani, presidente di Coldiretti Mantova – sarebbe un colpo durissimo sia alle nostre imprese agricole, che ogni giorno lavorano per assicurare produzioni di qualità e distintività, sia per i consumatori americani.
Occorre trovare un accordo e porre fine all’incertezza, anche perché non si può chiedere all’Europa maggiore responsabilità strategica e poi penalizzarla economicamente sul commercio: la presidente Ursula Von Der Leyen deve spendersi per una soluzione vera. Ci auguriamo che la discussione torni sul terreno del buon senso e dell’equilibrio tra alleati”.










































