Al Te arriva Venere con Amorino al naturale

MANTOVA Un completamento del progetto espositivo “Venere divina. Armonia sulla terra” e l’annuncio della stagione 2022, dal tema “Mantova: l’arte di vivere”. Ieri, infatti, è stata presentata da Fondazione palazzo Te la grande tela “Venere con Amorino al naturale”, dipinto di Alessandro Bonvicino detto il Moretto, che resterà visibile nell’ala napoleonica della dimora gonzaghesca fino al 27 febbraio.
Si tratta del tassello conclusivo di un ciclo, ha commentato il direttore di Fondazione palazzo Te Stefano Baia Curioni, elaborato non come singolo evento bensì come stagione espositiva. Nello stesso modo si intende procedere per i prossimi quattro anni, in modo da svolgere a fondo ciascuna materia e poter organizzare un palinsesto coordinato, in collaborazione con le oltre quaranta associazioni in sinergia con palazzo Te.
Le rassegne più recenti hanno consentito una riflessione sul femminile, partendo da differenti punti di vista. E questa ultima opera aggiunge alla figura della donna una valenza politica, valorizzando il territorio e la rilevanza delle collezioni private, da cui il quadro proviene, come posto in evidenza dalla storica Daniela Sogliani.
La prima attribuzione del dipinto risale al 1820, quando il lavoro è menzionato nell’ambito della collezione Fenaroli di Brescia, attribuzione confermata nel tempo, anche in base al confronto con opere della maturità dell’artista, fra cui la “Sacra Famiglia con San Giovannino”, datata 1540 ed esposta al Museo Poldi Pezzoli di Milano.
Il dipinto raffigura Venere con il Cupido. Il tendaggio che si apre sulla scena, che mostra la dea ammiccante seppur distaccata nei confronti dello spettatore e Cupido adorante verso di lei, si annoda attorno a due colonne. Dettaglio, secondo la curatrice Claudia Cieri Via, che allude all’Impresa di Carlo V, nella quale i due elementi sono avvolti da un cartiglio dove è iscritto il famoso motto Plus Ultra, inteso come superamento di ogni possibile limite.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Comune di Mantova, rappresentato dall’assessora Alessandra Riccadonna, che ha rimarcato l’importanza di rileggere il palazzo in base a diverse chiavi di lettura, oltre ad arricchirlo con opere provenienti dai maggiori centri europei.
A fine gennaio la presentazione di “Mantova: l’arte di vivere”, occasione per porre in luce i temi legati alla storia del palazzo e ai suoi apparati decorativi, indagando lo stile di corte Gonzaga, approfondendo l’aspetto della meraviglia, del mito e dell’immateriale che si fa presente. Ilperf