Carnevale multietnico? La Regione non consente il patrocinio

Il Pirellone non concede il proprio logo per la sfilata di “Re Trigol 2019”

MANTOVA Tutto è pronto o quasi per la sfilata dei carri allegorici carnevaleschi di domenica, la manifestazione giunta alla sesta edizione per opera dell’associazione Comunali oggi presieduta da  Sergio Olivieri. Anche le affissioni sono pronte, ovviamente. Ma proprio qui si innesca un problema: fra gli enti e le associazioni sostenitori dell’evento figura anche chi non c’è. Ovvero la Regione, che – da quanto si apprende – non pare per nulla intenzionata a concedere il patrocinio a una nuova formula carnascialesca: quella del “carnevale multietnico”. E le ragioni sono abbastanza comprensibili, tenuto conto di chi governa al Pirellone.
Tutto nasce dalla locandina, che sotto la dicitura dell’iniziativa all’insegna della “Corte di Re Trigol”, come ormai si replica da sei anni, compare quella paroletta assai indigesta all’altra “corte”, quella del governatore regionale  Attilio Fontana: “multietnico”.
Naturalmente da Milano non ci si pronuncia ufficialmente. A Mantova si fa caso solo a una presenza insolita: accanto ai loghi della Confcommercio, del Parco del Mincio, del Comune e della Provincia, ecco anche la rosa camuna della Lombardia, che però si è ben guardata dal concedere quel patrocinio. Carri allegorici, ok, gruppi in maschera, ok, gruppi storici e folclore, ok, ma di una sfilata “multietnica” evidentemente non se ne parla. O quantomeno, non sotto l’egida del Pirellone.
Inevitabile il dietrofront della stessa associazione organizzatrice. Parte una mail da viale Ariosto: «Con la presente sono a comunicare che è stato erroneamente inserito il logo della Regione Lombardia nella locandina del “Carnevale multietnico” che si svolgerà a Mantova domenica 10 marzo. In precedenza abbiamo inoltrato richiesta di patrocinio. L’evento non risulta in concessione di patrocinio da un controllo incrociato con i dati della Regione Lombardia a causa del titolo erroneamente trascritto. Pertanto l’associazione si impegna a rimuovere il logo e ogni materiale già diffuso, scusandosi per l’errore non voluto».
La missiva è accompagnata da una nuova richiesta di patrocinio “in zona Cesarini”, ma è praticamente certa la risposta che “non” verrà.