MANTOVA – Dimessa nell’arco di una giornata dal reparto di pediatria dove era finita in coma etilico, è stata sentita ieri mattina in questura accompagnata dalla madre. Ora la vicenda della 14enne finita in ospedale la notte di Capodanno con un valore di 1.80 di alcolemia, è al vaglio della procura presso il Tribunale dei Minori di Brescia, cui è stata inviata una segnalazione da parte della Polizia. Nel frattempo la ragazzina ha fornito agli agenti una propria versione dei fatti. La giovane ha detto di essere andata a una festa di Capodanno a Buscoldo, una festa privata all’interno della quale non avrebbe consumato, ha voluto specificare, alcun tipo di alcolico. Verso le due, però, la ragazzina si sarebbe allontanata dal luogo della festa perché aveva un appuntamento con un coetaneo che aveva procurato una bottiglia di vodka alla menta. I due si sarebbero quindi appartati per scolarsi il superalcolico, ma di fatto ad attaccarsi alla bottiglia bevendosela quasi per intero sarebbe stata proprio la ragazzina, che subito cominciava a sentirsi male. Alcune persone di passaggio che la vedevano barcollare per strada davano l’allarme e poco dopo sul posto arrivavano i soccorsi. La 14enne finiva in ospedale dove le veniva riscontrato un tasso di alcolemia di 1.80, praticamente a sfiorare il coma etilico. Una mega-sbronza che la giovane ha smaltito, paradossalmente nel reparto di Pediatria del Carlo Poma. Nel frattempo sono scattati gli accertamenti d’indagine che proseguiranno nelle prossime ore quando verrà ascoltato anche l’amico e coetaneo della ragazzina. Gli investigatori stanno infatti cercando di sapere da dove arrivasse quella bottiglia di vodka alla menta. Se dovesse saltare fuori che il ragazzino l’ha acquistata in qualche negozio ci saranno delle sanzioni a livello amministrativo. Più complessa, invece, la questione se dovesse trattarsi di un “furto” dalla dispensa di casa, come ha spiegato il questore di Mantova Paolo Sartori. «Come forza di polizia – ha precisato Sartori – possiamo intervenire con provvedimenti repressivi sia a livello amministrativo che penale dove venisse dimostrato che qualcuno ha venduto o comunque somministrato degli alcolici a dei minorenni. Dove questi li avessero trafugati da casa loro sarebbe un argomento più di competenza della procura dei Minori cui abbiamo fatto la segnalazione. Quanto a questo episodio come già altri che abbiamo trattato, di alcol e minorenni -, se succedono significa che qualcosa non ha funzionato e sta a noi capire cosa».
Coma etilico con vodka alla menta: si cerca il rivenditore
Giovane finita in ospedale