Corneliani: 5 ore di braccio di ferro prima di affrontare il nuovo a. d.

MANTOVA Cinque ore di serrato confronto ieri mattina in Corneliani per cercare di dare una svolta alla situazione che grava sullo stabilimento virgiliano, punta di eccellenza della moda maschile nel mondo. Sindacati e azienda si sono trovati faccia a faccia secondo la calendarizzazione stabilita il 19 novembre scorso, dopo il ferale annuncio della proprietà a inizio mese che un terzo dei dipendenti sarebbe caduto nei tagli previsti dal piano industriale. Una razionalizzazione inaccettabile per le Rsu aziendali, sostenute da Filctem-Cgil e Femca-Cisl.
Ieri il nuovo round che ha portato le parti sociali a nuove intese per quanto attiene il piano industriale, e per prendere contatto con il nuovo amministratore delegato  Giorgio Brandazza, che proprio ieri è stato designato dal vertice aziendale per guidare la fase di rilancio del gruppo. Il tutto in un contesto programmatico che si sintetizza in quattro punti essenziali. Intanto, i sindacati hanno chiesto un incontro, da svolgersi quanto prima, con il nuovo amministratore delegato. Quindi, «prendendo atto una volta di più che il verbale firmato il 19 novembre rappresenta il punto di partenza di qualsiasi futuro dialogo tra le parti, abbiamo richiesto, come primo atto del nuovo A.d. – recita una nota sindacale –, la sottoscrizione del verbale in questione.
Resta prioritaria la garanzia di “congelamento” dei 130 dipendenti da licenziare, così come emerso il 19 novembre, e l’assicurazione che il nuovo amministratore delegato si impegni nella realizzazione di quanto sottoscritto dall’azienda nel verbale, a partire dall’incontro con la proprietà, per avere, direttamente dagli azionisti, le sicurezze sugli investimenti necessari al rilancio dell’azienda.
Infine, le parti sociali chiedono un incontro ad hoc sulla fusione in essere di Corneliani Spa con Sarti Srl, come tra l’altro previsto dalla legge. Domani gli stessi sindacati si sono dati appuntamento con i lavoratori per rendicontare l’esito dell’incontro e metterli al corrente nel dettaglio della concertazione, che comunque non sembra avere allentato lo stato di agitazione, per il quale, seppure congelato, rimane in essere anche il pacchetto di eventuali scioperi già annunciato un mese fa.
Resta infine l’attenzione sul nuovo amministratore delegato Brandazza, che risulta ben noto nell’ambiente del fashion. Il suo nome circolava da giorni negli ambienti vicini a Confindustria, come pure le sue ben note referenze. Giorgio Brandazza, prima di diventare board advisor e Ceo di Boglioli, era stato group managing director di Elie Saab, responsabile dello sviluppo internazionale di Boggi e chief operating officer di Calvin Klein Jeanswear, oltre che senior professor della Bocconi, con cui collabora dal 2003.