Criminalità post-Covid: si ruba di meno ma si litiga di più

Il questore di Mantova Sartori fa il punto della situazione

MANTOVA Crolla il numero di furti e rapine, mentre aumentano i casi di violenza in famiglia. È un bilancio anomalo quello tracciato ieri dal questore di Mantova  Paolo Sartori durante una conferenza stampa cui ha preso parte anche la dirigente dell’ufficio Volanti  Gianna Adami, e non poteva essere altrimenti viste le circostanze di questo 2020 che sarà ricordato come l’anno del coronavirus. «Di solito a questo punto dell’anno tracciamo un bilancio dei primi sei mesi di attività comparato con quello dello stesso periodo dell’anno precedente – ha spiegato Sartori -, ma si tratterebbe di dati falsati visto il lungo periodo di lockdown. Così abbiamo fatto il confronto sul periodo dal Primo maggio al 22 luglio». I reati denunciati in questo periodo quest’anno sono statri 1189 a livello provinciale (357 a Mantova) contro i 2049 (612) dello scorso anno e i 1954 (634) del 2018. In particolare sono dimezzati i furti e in particolare è crollato il numero dei furti in abitazione tanto in città che in provincia. Un effetto del posto lockdown e dello smart-work che viene tuttora praticato da molte attività, ha commentato al riguardo Sartori. Nello stesso tempo sono aumentate le denunce di reati quali violenza privata e maltrattamenti in famiglia. Il decreto ministeriale che ha costretto a casa milioni di persone per oltre due mesi ha di fatto alzato e non di poco il grado di litigiosità familiare; questi episodi sono raddoppiati a livello provinciale nell’arco di due anni, mentre sono addirittura più che triplicati nello stesso periodo a livello cittadino. Un fronte di litigiosità che si estende anche al di fuori delle mura domestiche, visto che le denunce per percosse restano pressoché invariate, mentre è in lieve calo il numero di denunce per lesioni personali. «Negli ultimi tempio abbiamo assistito a episodi di liti tra minorenni soprattutto in città – ha aggiunto Sartori -, che sebbene di lieve entità vanno comunque monitorati, visto che tra l’altro sono maturate in ambienti estranei al degrado. A tale proposito abbiamo sensibilizzato i gestori dei locali pubblici a controllare la clientela». Ciò che è accaduto soprattutto con la fase 2, quella del post-lockdown. «È necessario elogiare tutte le forze dell’ordine – ha aggiunto Sartori – per lo sforzo profuso durante il periodo di chiusura totale per la pandemia, e anche i sindaci della provincia per il loro contributo in materia di sicurezza». Concetto ribadito da Gianna Adami che ha sottolineato l’impegno della Polizia con «controlli del territorio incessanti durante questi mesi accanto alle pattuglie “Covid”». Un dato più che significativo visto che nonostante la costante riduzione del personale di Pubblica Sicurezza di questi anni durante l’emergenza sanitaria sono state comunque garantite nel solo capoluogo 10-12 pattuglie al giorno dai vari corpi.