I nostri quartieri mantovani tra Garda e Milano Marittima

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Metà marzo, già voglia di vacanze? Ci sta. Entrava al Circolo Ufficiali di Presidio (allora ,1984) ora Circolo Ufficiali Unificato, Corso Vittorio Emanuele 35,  un generale, solennemente in congedo, e raccontava del panorama che vedeva dalla sua casa sul Garda a Costermano. E ci faceva sognare. Un ammiraglio, ovviamente in congedo, narrava poi della sua discesa in bicicletta, non in barca, da Peschiera a Cittadella. E poi ordinava un Fundador. Era bello la domenica a pranzo ascoltare capitani, colonnelli, generali e le loro rispettive mogli, anzi consorti, nelle conversazioni reciproche su vacanze e case sul Garda. Poi passava un colonnello che ordinava due caffè e per pagare estraeva un blocchetto di banconote di cinque mila lire , allora, saran state almeno venti o trenta banconote: al mio e nostro stupore di giovani militari ci guardò e ci disse: siamo stati in Polinesia, questi soldi sono il frutto dell’ultimo cambio. O basta là.  Sul Garda o attorno al Garda. Ci sono nostri quartieri mantovani sul Garda un po’ ovunque, più numerosi e nutriti quelli tra Lazise e Garda, tra Peschiera e Sirmione, tra Desenzano e Moniga (ah Moniga, che ricordi con Nantas Salvalaggio!) ma puoi incontrare altri piccoli quartieri mantovani tra Malcesine e Brenzone, tra Limone e Gardone fin verso Riva, la somma con Torbole, laddove ormai sei in Trentino. Poi ci sono quartieri mantovani nella corona pedemontana tipo San Zeno di Montagna dove il dialetto mantovano si intreccia con il dialetto gardo-veronese. Noi siamo gente da Garda, o da Milano Marittima, Cervia. Sì, perché per Cervia Milano Marittima c’era persino una corriera fissa nel periodo delle vacanze che portava turisti e vacanzieri al soggiorno balneare. Cure salsoiodiche. L’ho scoperto l’altro anno presentando un libro di robe mantovane e ci siamo ritrovati il cortile del Grand Hotel di Cervia pieno di mantovane e mantovani in vacanza e pure qualcuno di origine mantovana che invece vive lì da trent’anni. Càpita. E’ noto il ritornello che si ode a destra e a manca: il Garda è il nostro mare, come è il mare storico dei tedeschi soprattutto della Baviera. D’altra parte il lago è pure ricordato da Dante nella Divina Commedia: “«Suso in Italia bella giace un laco, a piè de l’Alpe che serra Lamagna sovra Tiralli, c’ha nome Benaco.» Inferno, Canto XX. Siamo talmente innamorati di questo lago-mare che anche se non abbiamo una sponda tutta nostra ci sentiamo di casa, come bresciani e veronesi. Cugini di lago, fratelli di sponda. Da piccola mamma e papà mi facevano fare la gardesana, cioè tutto il giro del lago in auto. Allora, col traffico sicuramente meno intenso di quello attuale, si poteva fare comodamente, con le dovute soste di ristoro, in giornata. Adesso sarebbe un po’ un rally della sorpresa tra code e rallentamenti in stagion clou. L’altro mare-mare di quartieri mantovani, come dicevamo, l’abbiamo incontrato in questi ultimi decenni proprio tra Pinarella e Milano Marittima, tra colonie e grand hotel, dove fior di direttori sono proprio di origine mantovana, Vedi te! Mica poco.  Sovvengono precisi e documentati ricordi proprio di una ventina d’anni fa. Luglio col bene che ti voglio. Puntini di sospensione. Dove d’estate da inizio a fine e quando c’è il residuo caldo per l’autunno vi vie a Milano Marittima l’aria tipica un po’ leggera e un po’ modaiola, Mimar per gli amici.  Il vero problema, si fa per dire, dell’estate è capire se fa più moda la maglia del Brasile o quella dell’Argentina, o se è meglio Milano Marittima o Sharm? Dipende dalla vacanza che vuoi, ovviamente. E dipende dalla moda che cerchi. Il mare dei mantovani? E ti rispondono in tanti: il Garda! Un lago grande come un mare, più vicino del mare più vicino, quello dell’Altro Adriatico dai Lidi Ferraresi, un’ora e mezza se va benne partendo dalle plaghe poggesi od ostigliesi, se parti da Viadana è più lunga. Poi accanto al mare Garda c’è il mare vero delle tradizioni quello Adriatico, fino alla classica Rimini, via Cervia, Milano Marittima Pinarella e Tagliata, ma anche Riccione, Cattolica, Cesenatico e Gatteo Mare patria del “lisio”.  Poi ci sono il Tirreno e il Ligure, ma molto meno in proporzione.

A dire il vero i mantovani vanno al mare dappertutto anche in mezzo all’oceano Pacifico e sulla costa di Malibù, in Madagascar e in Costa Brava, ma il mare più comodo come si diceva è quello di Desenzano e di Peschiera che puoi raggiungere senza nemmeno il bisogno di imboccare un’autostrada ma ti devi armare comunque di santa santissima pazienza. Sulla carta, non solo geografica, da Mantova a Peschiera puoi arrivare anche in meno di quaranta minuti ma nella pratica tra semafori, limitazioni, traffico intenso e sorprese varie ci puoi fare anche un’ora di strada. Mantovani, tanti mantovani, con la seconda casa sul lago è un must, tanti sulla sponda Veronese fino alla perla di Malcesine, “ah slè bèla Malcesine” dice il mio amico Armando Caramaschi da Suzzara imprenditore appassionato di natura e di lago, passando da Assenza di Brenzone fino a Lazise e Torri, ah le Torri del Bènaco.

Che ricordi ventennali. Un mese su e giù da Mimar  ti senti quasi romagnolo o dei loro: vetrine di scarpe che non immagini, caffè e pub dove il più svestito ha tremila euro di roba addosso, due drink e un pasticcino in un caffè alla moda può costare come un pranzo. Ma c’è la gente di cui si parla. E poi se uno vuole prende la bicicletta e va in pineta o alle saline. Questione di gusto. Simone Inzaghi, in bicicletta con figlio della Alessia sul seggiolino, pedala tra la Rotonda Cadorna e il Papete indossando la maglietta del Brasile. Tutto è colori del Brasile nella capitale della moda moda dell’estate italiana, tornata prima in assoluto tra un bagno di richiamo e una serata da Pineta: Milton,  veline, letterine, Vieri, Panariello, Licia Colò, Pippo e Simone Inzaghi che alle due del pomeriggio della domenica non si negano per due tiri di pallone e un colpo di testa, anche con bagnanti e bagnini,  sulla spiaggia del Mare Pineta. Capovolta, colpo di testa, pallone fuori, Simone in acqua, Pippo intercetta di più.

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