Minorenni adescate in chat, 34enne condannato a un anno e mezzo

MANTOVA  Secondo il quadro inquirente a lui ascritto aveva abbordato via chat un paio di ragazzine al fine di ottenere da loro un incontro. Sul banco degli imputati, circa l’ipotesi di adescamento di minorenni, era così finito un 34enne di Goito. Nello specifico la vicenda risaliva a quattro anni fa quando l’uomo, preso contatto tramite social network con due giovani, all’epoca entrambe 15enni, le avrebbe molestate a più riprese chiedendo di poterle vedere di persona e, oltremodo, insultandole e prendendole a male parole in caso di un loro eventuale rifiuto. Una vicenda poi confluita dapprima in una denuncia, presentata dai genitori delle persone offese ai quali le figlie avevano raccontato tutto, e quindi in un processo penale instaurato a carico del 34enne, dichiaratosi pentito per quanto occorso e scusandosi in aula. Conclusa l’istruttoria dibattimentale, lo scorso dicembre, il pubblico ministero aveva così avanzato nei confronti dell’accusato una richiesta di condanna pari a un anno e sei mesi di reclusione. Di diverso avviso invece il difensore, l’avvocato Paolo Stanghellini, che per il proprio assistito, stante la desunta assenza di proposte a carattere sessuale dal novero delle telefonate, ne aveva chiesto l’assoluzione. Ieri, avallando l’istanza della procura, il giudice Gilberto Casari lo ha quindi condannato ai 18 mesi proposti ma riqualificando la fattispecie da reato consumato a reato tentato.