Murale abusivo, a dare l’Ok l’amministratore di condominio

MANTOVA Un murale realizzato sì in difetto di qualsivoglia titolo edilizio da parte di Comune e Aler, ma dietro autorizzazione dell’amministratore di condominio, a fronte di una pregressa situazione di degrado urbano. Dopo le polemiche dei residenti di Lunetta, di cui si era fatto portavoce pure il capogruppo di Forza Italia Mantova, Pierluigi Baschieri, circa l’intervento abusivo di street art, e non solo, comparso sotto i portici del palazzo al civico 5 di viale Veneto, proprio nei giorni del festival Whithout Frontiers appena conclusosi, è lo stesso amministratore condominiale interessato, Luca Campagnari, a voler fare chiarezza tramite una provocazione.
«Ho letto che diverse persone si sarebbero lamentate per quella pittura – spiega – realizzata nel palazzo da me amministrato. Non entro nel merito dei murales, quelli veri, portati a termine dagli artisti di strada della Caravan Set Up e per parte dei quali si sarebbero registrate rimostranze relativamente a mancati consensi delle assemblee di condominio o degli organismi di tutela paesaggistica. Ma per quanto concerne invece il dipinto murario di viale Veneto 5 posso affermare come quel “tocco azzurro”, su una porzione immobiliare privata a uso pubblica, abbia fatto sì che venisse coperta una scritta in arabo, una delle tante che compaiono nottetempo sotto quel portico storicamente vandalizzato a vario titolo e ormai ridotto, non certo da tocchi di colore, alla stregua di una latrina a cielo aperto. L’autore del disegno è una residente di quel condominio che a lavoro concluso ha raccolto il consenso e l’approvazione di tutti gli altri residenti. E anche la mia autorizzazione preventiva. Unico a criticarlo aspramente è invece un residente di quella via ma non del palazzo. Ora, se in futuro sarà necessario, se compariranno altre scritte o graffiti deturpanti, autorizzerò allo stesso modo altri “tocchi azzurri”. Ovunque.
Perché la gente a Lunetta è stanca del “grigio”, quel grigio che sa di mediocrità, la mancanza di energia, pieno di tristezza e ambiguità. Il colore del compromesso. La gente è però stanca di essere prudente, vuole osare. Io sarò sempre dalla parte di chi osa. E di chi rompe gli schemi. Aumenteranno quindi i pennelli a Lunetta – conclude Campagnari – perché credo stiano iniziando ad amare i colori, quelli del cambiamento».