Post Colaninno, per Piaggio e Immsi si apre la successione

MANTOVA La morte di Roberto Colaninno apre ora la partita per la sua successione. Saranno infatti settimane cruciali, le prossime, per determinare il futuro sia del Gruppo Piaggio, di cui il manager virgiliano era da vent’anni presidente e amministratore delegato, che di Immsi, la holding di famiglia di cui era invece presidente. A tal fine Piaggio e Immsi hanno comunicato che le determinazioni conseguenti alla scomparsa dell’imprenditore saranno assunte da un consiglio di amministrazione che sarà convocato all’uopo, al quale seguirà una pronta informativa al mercato.
In particolare il prossimo Cda Immsi relativo all’approvazione dei risultati della prima parte del 2023 è in programma per il 5 settembre. Nel caso del Gruppo Piaggio – come da statuto – avverrà il passaggio di consegna delle funzioni spettanti al presidente, in caso di sua assenza o impedimento, al vicepresidente, quindi a Matteo Colaninno, figlio maggiore di Roberto. Un incarico ad interim che verrà formalizzato nel Cda che si terrà la prossima settimana. Sarà poi l’assemblea dei soci a fornire una lista di nomi eletti che un ulteriore Cda dovrà ratificare la nuova governance. Un punto di partenza per la determinazione di strategie future. Ma ciò che potrebbe emergere è una successione nel segno della continuità in Piaggio. Per quanto concerne invece Immsi il testimone passerà, sempre temporaneamente, al vicepresidente Daniele Discepolo. La forte e rodata presenza dei figli, Matteo (già vicepresidente esecutivo di Piaggio) e Michele, amministratore delegato e direttore generale di Immsi nonché consigliere di Piaggio con deleghe sulla strategia globale, il prodotto, il marketing e l’innovazione, sono garanzia per una prosecuzione nelle strategie e negli assetti azionari. È ciò che si augurano da un lato gli investitori ma dall’altro anche tutti gli operai e lavoratori dello stabilimento Piaggio di Pontedera, piuttosto che degli quattro altri stabilimenti nel mondo, i due in Italia, quello in India e quello in Vietnam. La presa della famiglia su Immsi e Piaggio è forte: le quote della cassaforte Omniaholding, al vertice della catena di controllo, è diviso tra il padre (40,55%), la moglie Oretta Schiavetti (19,89%) e i due figli Matteo e Michele, ciascuno titolare dal 19,78% del capitale. Omniaholding detiene il 59% di Immsi che a sua volta ha poco più del 50% di Piaggio.
In assenza di un testamento l’eredità verrà suddivisa in parti uguali tra moglie e figli mentre in presenza di un testamento la quota disponibile sarà di un quarto, al pari della legittima spettante a ciascuno erede.