Posti esauriti all’ospedale “Carlo Poma”, anche senza epidemie

Ospedale preso d’assalto soprattutto da pazienti over 70

MANTOVA Una donna che ha accompagnato l’anziana madre in ospedale perché non si sentiva bene le spiega ciò che le è stato appena detto dal medico che l’ha visitata: «Mamma andiamo a casa perché l’ospedale è pieno. Se stanotte stai di nuovo male ti riporto qua». Le due se ne vanno quindi facendo la gimkana tra le barelle disseminate lungo i corrodoi del pronto soccorso sulle quali sono stati sistemati quei pazienti che invece a casa non ci possono tornare ma che ancora non sono stati messi in un reparto. Un limbo in cui è possibile rimanere anche per una giornata e una notte intera se non peggio ancora. Il 25 Aprile al Poma non è certo un giorno di festa e tanto meno di liberazione: posti letto esauriti ieri soprattutto per quel che riguarda il reparto di Medicina generale dove sarebbero destinati molti degli anziani pazienti che sono arrivati in pronto soccorso nelle ultime ore. «Pasqua e Pasquetta a scoppio ritardato» commenta un operatore in reparto. In effetti le corsie del pronto soccorso erano apparse stranamente sgombre durante il week-end pasquale: una tregua finita già nella serata dell’altro ieri, quando con l’esaurimento dei posti-letto è scatta quell’effetto tappo che ha bloccato in corsia quei pazienti arrivati nelle ultime ore. Nessuna epidemia, spiegano al Poma; il picco dell’influenza è ormai un ricordo lontano nel tempo, anche se ieri da una distratta occhiata alla situazione non si direbbe. Sistemato alla bell’e meglio nelle corsie del reparto c’è un piccolo esercito dolente con un’età media che supera abbondantemente i 70 anni: scompensi, recrudescenze di malattie croniche, malori e disturbi riconducibili a patologie di cui i malati in attesa di ricovero soffrono da tempo. A scatenare questa ondata di malori e scompensi vari non è stato nulla di particolare e nello stesso tempo qualsiasi evento in generale: dagli sbalzi di temperatura dovuti alle bizze del meteo in questi ultimi giorni, a disordini alimentari tipici delle festività, e quelle pasquali non sfuggono certo a questa regola. Acciacchi tipici della terza età, quella categoria di persone che ieri affollava il pronto soccorso che fosse in attesa di un posto letto e disposta ad andarsene a casa sperando di non dovere tornare in fretta e furia nel cuore dlela notte.