Senzatetto chiama il 112, i Carabinieri gli fanno la spesa e lo coprono con una coperta

MANTOVA “Il Carabiniere è più signore”. Lo dice Checco Zalone, in un film, mentre sta facendo il colloquio per essere arruolato nell’Arma dei Carabinieri.
E probabilmente non si sbagliava.
Sono le 19,30 di un freddo sabato sera. La temperatura è di poco superiore allo zero, ma l’umidità penetrante della pianura padana si fa sentire.
Un 55nne italiano, senza fissa dimora, contatta il numero unico di emergenza “112”. All’operatore in turno presso la centrale operativa dei Carabinieri di Mantova riferisce di non avere più una casa, di dormire all’addiaccio, e di vivere di stenti. Con educazione e con voce flebile, forse per la vergogna, riferisce di avere freddo e fame. Chiede aiuto.
L’operatore invia una gazzella della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Mantova nel luogo in cui si trova il richiedente. I militari intervenuti verificano con i propri occhi che il soggetto è infreddolito ed affamato. Non si perdono d’animo e, con spirito di iniziativa, cercano di contattare i servizi sociali del comune di Mantova. Ma di sabato sera non viene risolto il problema. O meglio risponde solo il reperibile che, nell’immediatezza, non riesce a prendere in carico il soggetto.
I due Carabinieri si guardano negli occhi: tra di loro c’è intesa ed affiatamento. A volte ci si capisce con lo sguardo. E questa è proprio la situazione in cui…..non si parla, ci si guarda in viso e….si agisce. Esatto, si agisce.
Mentre un militare si intrattiene con l’indigente, l’altro si assenta per un paio di minuti, ritornando con un piatto caldo di pasta ed altri generi alimentari. Il Carabiniere ha fatto la spesa per il senzatetto.
Nel viso dell’homeless, arrossato dal vento gelido ma non solo per quello, compare un sorriso. Un sorriso che forse non aveva da molto tempo. Balbetta, è imbarazzato ma nello stesso tempo contento di mettere in bocca qualcosa di caldo. Non sa come ringraziare i Carabinieri. Vorrebbe offrir loro un caffè ma….si ricorda di non avere nemmeno uno spicciolo.
I due Carabinieri riprendono il loro turno di pronto intervento. Salutano e salgono nella fiammante gazzella. Ma saliti a bordo riflettono e si ricordano di aver adempiuto solamente alla metà della richiesta dell’uomo bisognoso.
Uno dei due militari ricorda di avere una coperta in macchina. Non ci pensa due volte e la va a prendere, per poi ritornare dal senzatetto. L’uomo, rivedendo i Carabinieri che poco prima gli hanno offerto la cena, in segno di rispetto si alza in piedi. Quando riceverà in doto la preziosa coperta, elemento indispensabile che gli permetterà di affrontare un’altra nottata all’aperto, ringrazierà ancora una volta i due Carabinieri, stringendo loro la mano con tutta l’energia che possiede. Altro non può fare causa il suo stato di indigenza.
L’equipaggio della Sezione Radiomobile di Mantova riprende il suo servizio. A fine turno, dopo un intenso sabato sera trascorso a sedare liti e rilevare incidenti stradali, i due Carabinieri si danno appuntamento per il turno successivo. Si salutano e si incamminano verso le rispettive abitazioni, contenti e soddisfatti per aver fatto una buona azione, senza alcun secondo fine.
L’unico grazie ricevuto dai due Carabinieri è stato quello dell’homeless: non ci sarà alcun encomio, nessuna pacca sulla spalla. Almeno nell’immediatezza.
I diretti superiori, il giorno successivo, dopo aver letto il report degli interventi effettuati, hanno chiamato i componenti della pattuglia, complimentandosi per il modo in cui è stato condotto l’intervento, nonché per la sensibilità e lo spirito di iniziativa avuta. La risposta corale dei due militari è stata: “E’ il nostro lavoro. Siamo Carabinieri al servizio del cittadino, e noi ci saremo sempre per chi ha bisogno di aiuto”.
Nella nota giunta dal Comando Provinciale, si legge: “Il Carabiniere non è solo quello che ti ferma per strada e ti contesta un’infrazione. Il Carabiniere non è solo quello che ti ascolta e raccoglie la denuncia. Essere Carabiniere significa aiutare il prossimo. È una missione. E noi Carabinieri ci sentiamo missionari a tutti gli effetti. Missionari di pace.”