Ztl in via Verdi: commercianti e residenti sul piede di guerra

MANTOVA “Sarà la ztl a far morire definitivamente il commercio di via Calvi”. E’ questa la sentenza espressa dalla ventina di negozianti interpellata dalla  Voce alla vigilia del prolungamento della ztl lungo l’arteria importante verso la città. La novità voluta dall’amministrazione entrerà in vigore da lunedì, quando all’angolo con via San Francesco da Paola si dovrà forzatamente svoltare per non incorrere nella scure delle telecamere. C’è parecchio timore non solo tra i commercianti della zona, ma anche tra i residenti, questi ultimi più sensibili ad un discorso generico di riqualificazione della zona, ma pur sempre sul piede di guerra. Tutti, in coro, hanno detto la loro senza tirarsi indietro o nascondersi dietro al classico dito e ciò significa che il tema sia particolarmente sentito. D’accordo sulla città che deve cambiare, ma nel momento in cui si cambia la speranza è che sia sempre in meglio, ma le prospettive di chi vive via Calvi in prima persona non sembrano essere rosee. “Non vogliamo essere considerato cittadini e commercianti di serie B – sbotta il corniciaio Gianni Cavicchioni -. Mi sta bene che si voglia dare vita al centro, ma credo sia necessario non solo chiudere una via al traffico, ma investire nella via stessa». Nell’ottica della politica green e della agevolazione alla mobilità e al commercio, ad oggi davanti al Ciki bar è stata posta una sosta per una navetta gratuita, che già viaggia di giovedì, sabato e domenica, facendo la spola con il campo Canoa dalle 7 alle 21. Relativamente alla scelta di come applicare la Ztl, la modifica è nata da un confronto tra l’amministrazione con le categorie del commercio, Confcommercio e Confesercenti nel protocollo del 21 novembre 2017. Per quanto il documento sia stato concordato oltre un anno fa, l’artista Francesco Cozzani teme sia “Un’iniziativa zoppa, poichè non ci sono al momento le condizioni affinché il pubblico si avvicini alla via per un qualche interesse». Il barista Mattia Pedrazzoli ha mostrato il desiderio di “tutelare ed agevolare la voglia di lavorare con serenità e senza il timore di ricevere danni al proprio portafoglio” e sullo stesso filone sono moltissimi i timori espressi dal tabaccaio Marco Lorenzetti che vorrebbe “sentirsi rincuorato per sperare di vedere negozi pieni”. Secondo la riflessione dei commercianti locali via Calvi non è come via Roma, nè via Cavour e per fortuna nemmeno come via Corridoni. La parrucchiera Ada Gaeta spiega che via Calvi “è strozzata dai laghi” e quindi ha bisogni di interventi su misura. Fino ad ora una analisi immobiliare mostra che i soli affitti degli uffici commerciali oscillano dai 1000 ai 2500 euro, un pagamento che qualche residente ed affittuario ha ricordato deve essere garantita senza farne cadere a picco il valore del patrimonio immobiliare. “Pur consapevoli che l’ottica amministrativa debba essere volta alla tutela ambientale e nella volontà di creare una città fruibile, vivibile e logisticamente determinante, ad oggi manca una energia stellare creativa ed il 21 la Ztl parte zoppa – sottolinea ancora Cozzani -. Si parlava di plateatici e spazi verdi, ma fino ad oggi nulla di nulla». Quale plus valore, quindi potrebbe attirare i residenti, i turisti e i mantovani dell’hinterland, tanto desiderati dai negozianti stessi che nella movida della via ci vogliono credere? Considerato che come ricordato dal presidente della sezione cittadina di Confcommercio Stefano Gola “la maggior parte dei commercianti risieda in provincia”, Mattia Pedrazzoli ha riassunto e concluso che il “no secco alla Ztl si potrebbe ammorbidire, se ci fossero soste brevi e trovando modalità arricchite di una energia artistica e positiva non solo con arredo urbano ed in fine potenziare di gran lunga quantitativamente i parcheggi gratuiti”.
Valentina Li Puma