ROMA (ITALPRESS) – Due rigori di Bonucci lanciano la Juventus che batte la Lazio a domicilio e la raggiunge in classifica a quota 21. Sarri, alla prima contro la Juve da ex, non riesce a recuperare il bomber più prolifico della storia della Lazio: Ciro Immobile non ce la fa e si deve accontentare nel pre-gara delle lacrime di commozione durante la premiazione per i 160 gol in biancoceleste. In attacco dunque spazio al tridente leggero formato da Pedro, Felipe Anderson e Zaccagni. Dall’altro lato, senza Chiellini e Dybala, Allegri parte con Chiesa e Morata nel 4-4-2, però dopo un quarto d’ora bisogna già cambiare perchè Danilo si fa male e l’ingresso di Kulusevski segna il passaggio al 4-3-3. La Lazio fa la partita ma non sfonda, la Juventus si difende con ordine e la sblocca dagli undici metri: contatto in area tra Cataldi e Morata che Di Bello inizialmente non sanziona. L’intervento del Var e la successiva review al monitor fanno cambiare idea all’arbitro.
Sul dischetto va Bonucci, Reina intuisce ma non arriva. Il vantaggio bianconero non cambia di molto le carte e la Lazio continua nel suo forcing costante e poco produttivo. Solo un tiro dalla distanza di Milinkovic bloccato da Szczesny, prima del finale in cui la Juve sfiora il raddoppio con la girata volante, di poco alta, di Morata.
Ospiti pericolosi anche in avvio di ripresa quando Reina mette in angolo un tiro di Kulusevski e poi, sugli sviluppi del corner, ringrazia Bonucci che sotto porta si trova il pallone tra i piedi ma non riesce a indirizzarlo nello specchio. Negli ultimi minuti si gioca nella metà campo bianconera e Sarri lancia anche un centravanti puro come Muriqi nel tentativo di riempire l’area avversaria. La maggiore pressione offensiva biancoceleste apre le porte al contropiede della Juventus che trova così il secondo rigore: Reina cicca l’uscita e poi abbatte Chiesa lanciato sulla corsa da Kulusevski. Bonucci si incarica nuovamente della battuta e con il piattone spiazza il portiere. Nelle battute conclusive ricche di nervosismo il neoentrato Kean sfiora soltanto il tris. I bianconeri comunque esultano per un colpo esterno fondamentale per la rincorsa alle posizioni che contano.
(ITALPRESS).
Sul dischetto va Bonucci, Reina intuisce ma non arriva. Il vantaggio bianconero non cambia di molto le carte e la Lazio continua nel suo forcing costante e poco produttivo. Solo un tiro dalla distanza di Milinkovic bloccato da Szczesny, prima del finale in cui la Juve sfiora il raddoppio con la girata volante, di poco alta, di Morata.
Ospiti pericolosi anche in avvio di ripresa quando Reina mette in angolo un tiro di Kulusevski e poi, sugli sviluppi del corner, ringrazia Bonucci che sotto porta si trova il pallone tra i piedi ma non riesce a indirizzarlo nello specchio. Negli ultimi minuti si gioca nella metà campo bianconera e Sarri lancia anche un centravanti puro come Muriqi nel tentativo di riempire l’area avversaria. La maggiore pressione offensiva biancoceleste apre le porte al contropiede della Juventus che trova così il secondo rigore: Reina cicca l’uscita e poi abbatte Chiesa lanciato sulla corsa da Kulusevski. Bonucci si incarica nuovamente della battuta e con il piattone spiazza il portiere. Nelle battute conclusive ricche di nervosismo il neoentrato Kean sfiora soltanto il tris. I bianconeri comunque esultano per un colpo esterno fondamentale per la rincorsa alle posizioni che contano.
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