CURTATONE – Emozione e spiritualità hanno segnato il pellegrinaggio a Roma della delegazione di Casa del Sole Onlus, che dal 28 al 30 aprile ha partecipato al Giubileo delle persone con disabilità. Guidato dal vescovo Marco Busca, il gruppo mantovano ha vissuto tre giorni intensi tra fede, condivisione e testimonianza di inclusione. Roma, capitale di un Paese profondamente segnato dalla recente perdita di Papa Francesco e in fermento per l’avvio del Ministero di Leone XIV, si è rivelata luogo di grande intensità spirituale e di rinnovato senso di comunità. La delegazione, composta dai presidenti di Associazione e Fondazione, Emanuele Torelli e Elvira Sanguanini, amministrativi, educatori, terapisti, infermieri, volontari e famiglie, ha rappresentato un simbolo tangibile dell’impegno quotidiano per i più fragili. «È stato stupendo condividere momenti unici con la comunità educante di Casa del Sole – ha commentato il vescovo Marco Busca –. Il mio cuore si è lasciato trasportare dalla tenerezza con cui i genitori dei bambini si aiutavano a vicenda, anche nei momenti di difficoltà». Tra i momenti più significativi, la visita alla tomba di Giovanni Paolo II ha rinsaldato il legame con il pontefice che nel 1991 definì Casa del Sole un «Santuario» e i bambini «tabernacoli viventi». In Piazza San Pietro, Monsignor Rino Fisichella ha letto la riflessione di Papa Francesco: «Nemmeno la morte ha l’ultima parola». La tre giorni si è conclusa con una festa nei giardini di Castel Sant’Angelo tra musica, laboratori e scambi di esperienze.






































