Fusione San Giovanni-Schivenoglia: decisione a breve

Angela Zibordi, sindaco di San Giovanni
Angela Zibordi, sindaco di San Giovanni

SAN GIOVANNI DEL DOSSO/SCHIVENOGLIA Entro domani, o al massimo sabato, dovrebbe arrivare una risposta definitiva sulla possibilità o meno di fare partire l’iter per la fusione dei due comuni di San Giovanni del Dosso e Schivenoglia: un termine abbastanza perentorio dato che entro fine mese – qualora si decidesse di procedere – i due comuni dovranno andare a consiglio e, di fatto, fare partire l’iter. Le opzioni sul tavolo sono tre: oltre al “sì” o al “no” vi è anche l’ipotesi di “congelare” la proposta e rinviarla a dopo le elezioni amministrative di San Giovanni lasciando facoltà di decisione in tal senso alla maggioranza che si insedierà.
Sono state, comunque, settimane di febbrili confronti tra gli amministratori dei due paesi: Schivenoglia con maggioranza e opposizione presenti al tavolo, San Giovanni con la sola maggioranza in quanto l’opposizione dossese – con non celata polemica – ha deciso di non partecipare ai lavori: sul tavolo la questione del nome (tra quelli che verranno proposti al referendum vi è quello di “Brazzuolo”, toponimo di una frazione schivenogliese posta al confine col territorio dossese) ma anche quelli più strettamente “pratici” di scuole, servizi, personale e perfino degli immobili che i due comuni possono mettere a disposizione per la gestione delle attività comunali; questi ultimi oggetto anche di un sopralluogo congiunto.
Tempi dunque ristrettissimi (come del resto anche per Suzzara e Motteggiana, gli altri due comuni della Bassa che stanno ragionando per una possibile fusione) per arrivare entro fine anno a un referendum che, va ricordato, rappresenta un passaggio obbligato per dare corso alla nascita di un nuovo ente comunale.