Gestione illuminazione pubblica: spese cresciute del 164%

BOZZOLO – Il criterio di revisione del canone per la gestione e l’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica mette in ginocchio le amministrazioni locali. A mettere in evidenza il problema, dopo che nei giorni scorsi era intervenuto sul tema anche il sindaco di Torre de’ Picenardi, è ora il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio. Una denuncia che, in realtà, riguarda però tutto il territorio messo in grave difficoltà da queste spese – aumentate, nel caso di Bozzolo, del 164% – in un periodo storico in cui le spese sono già molte e difficili da sostenere.
Il canone per la gestione degli impianti di illuminazione pubblica si basa sui consumi delle vecchie lampade al sodio o ai vapori di mercurio i cui costi sono ben diversi da quelle al led, ora utilizzate e decisamente più economiche. Una situazione complessa che va «inquadrata in un contesto generale di sofferenza dei Comuni, al punto che sono in molti ad accelerare l’approvazione dei bilanci preventivi, perché il deterioramento del quadro è evidente, giorno dopo giorno. Di questo passo, se si ritarda, non saremo più capaci di chiudere i bilanci per il prossimo anno – spiega il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio -. È vero che il governo Draghi ha provveduto con alcune integrazioni ma, a tutt’oggi, – continua – coprono forse meno della metà delle maggiori spese della sola illuminazione pubblica, al netto della illuminazione e delle spese energetiche di uffici comunali, scuole, palestre, sale civiche, centri sociali anziani, sedi associative, etc. di proprietà comunale».
Problematiche, queste, già messe in evidenza e segnalate da Anci al Governo ed al Parlamento ma senza, ad oggi, una presa in carico definitiva del problema.
«Ora siamo in attesa di verificare i contenuti della nuova manovra governativa e l’eventuale spazio riservato – aggiunge Torchio -. L’errore sta nella convenzione Consip che impone di basarsi sul numero delle lampade esistenti al momento dell’adesione, prima della riqualifica e con riferimento ai maggiori consumi di quel momento senza considerare che, ad esempio i led, comportano un risparmio anche della metà». Un aspetto non da poco considerando che negli ultimi anni i Comuni si sono dotati quasi esclusivamente (se non completamente) di luci al led. «Bozzolo – specifica il primo cittadino – prima dell’affidamento della rete della pubblica illuminazione aveva un terzo di illuminazione a led, molto meno dispendiosa, ed un terzo di lampade a vapori di mercurio e un terzo ai vapori di sodio. La convenzione Consip non considera questa fattispecie e si viaggia a tariffa piena al punto che gli incrementi sono da 31mila a 49mila nel terzo trimestre e ad 82mila nel quarto, con un incremento del 164%».
Aumenti che mettono in grande sofferenza le casse comunali che già devono far fronte a molte spese necessarie. 13