Giulia Brutti ci sta: è lei la candidata del centrodestra per Goito

GOITO –  Giulia Brutti ha detto sì. La 36enne avvocatessa goitese, per mezzo di una conferenza stampa che si è svolta ieri mattina nel suo studio di avvocato a Roverbella, si è resa disponibile a candidarsi a sindaco per una lista civica che disporrà del sostegno dei partiti locali di area centro e centrodestra.
«Con una forte dose di entusiasmo – sottolinea Brutti – e di voglia di essere utile alla crescita della comunità, ho detto sì al progetto al quale abbiamo lavorato in queste settimane. Il primo obiettivo che mi sono posta è quello di recuperare il lato umano dei rapporti tra le persone; elemento, questo, che è stato messo a dura prova da due anni a questa parte. Andando alla lista – ribadisce Giulia Brutti – confermo che una parte dei candidati non ha avuto esperienze di politica amministrativa e un’altra che, invece, ha conosciuto la macchina della pubblica amministrazione.
«Tra i punti principali del progetto – fa notare la candidata – la volontà di fare di Goito una nuova e forse più accogliente Borghetto. Con l’arrivo della tangenziale dobbiamo anche pensare già oggi ad ipotizzare che paese dovrà essere Goito fra qualche anno. Penso ad opere compensative, strutture ricettive, incremento del commercio e dell’artigianato locale, valorizzazione e riqualificazione delle strutture attualmente esistenti. Creare a Goito opportunità ed iniziative non solo che rendano orgogliosi i cittadini, ma che attraggano le persone di altri territori. Fondamentali per ottenere i risultati desiderati saranno le relazioni sane tra le persone e le associazioni economiche e di volontariato. Penso ad un collegamento sempre più diretto tra cittadini e amministratori, con un contatto diretto con il sindaco. Mi piacerebbe anche vedere box di raccolta delle richieste dei cittadini, anche in forma anonima, la formazione di commissioni che dialoghino con tutte le realtà e le generazioni del territorio e allestire un calendario di incontri periodici. Punterò inoltre – conclude Brutti – alla valorizzazione di agroalimentare, artigianato e piccola e media industria».