L’ex Flucosit di Asola sta scomparendo, giù i serbatoi del petrolchimico

ASOLA – Lo skyline dell’ex Flucosit sta cambiano radicalmente: è infatti in corso l’abbattimento dei serbatoi verdi che chiunque sia passato nelle vicinanze dell’ex petrolchimico ha avuto modo di vedere almeno una volta. E, entro la fine del 2021, dovrebbe concludersi la prima parte di questo secondo lotto, partito ormai diversi mesi fa.
Insomma quello che si sta abbattendo in questi giorni sull’ex Flucosit è un considerevole colpo di spugna, se si considera che le strutture che rendevano riconoscibile lo stabilimento, stanno venendo giù una a una in questi giorni. Nella giornata di martedì è stato abbattuto il primo serbatoio. Tra ieri e oggi gli operatori di Ambienthesis invece si sono occupati e si stanno occupando dei serbatoi rimanenti.
Prima di procedere con l’abbattimento le cisterne sono state svuotate e bonificate: contenevano ancora fondami delle lavorazioni pregresse di stabilimento, ovvero resti di lavorazioni che evidentemente sono rimasti all’interno delle cisterne per decenni.
Oltre ai grandi serbatoi verdi visibili anche in lontananza, gli operatori stanno rimuovendo altri serbatoi e cisterne di dimensioni considerevolmente inferiori. Non solo. Sottoterra sono state trovate e ora rimosse anche vasche asservite a quello che fu lo stabilimento e altre strutture contenenti pure eternit. Tutti questi materiali sono già stati rimossi.
Nel frattempo, oltre alla rimozione dei manufatti, prosegue anche la bonifica dei terreni e dell’acqua. Finora sono stati rimossi 30mila metri cubi di terreni contaminati, in gran parte destinati al nuovo volume confinato da realizzarsi in loco – una nuova “collina dei veleni” simile a quella già esistente.
Le operazioni, fa sapere Ambienthesis, sono condotte attuando specifici presidi utili a contenere gli eventuali impatti sull’ambiente: diversi nebulizzatori distribuiscono in continuo prodotti che abbattono gli odori, mentre sono attive postazioni di monitoraggio a difesa degli operatori e dei cittadini, così come è sempre in funzione il barrieramento idraulico a protezione della falda a valle del sito. Proprio in fatto di odori, un paio di settimane fa dai residenti in zona si erano levate forti proteste tanto da indurre l’amministrazione comunale a convocare azienda ed enti in una breve conferenza di servizi.
Da luglio invece sono previsti i primi collaudi insieme ad A e Provincia di Mantova, al termine dei quali dovrebbero iniziare le operazioni di riempimento con terreni puliti delle aree già scavate. Dovrebbe partire anche l’edificazione della prima parte della “collina” che entro l’anno dovrebbe essere terminata. A seguire si svilupperà la fase due, secondo gli stessi principi di quella in corso ora.