CASTIGLIONE Conclusi gli accertamenti peritali effettuati dai tecnici dello Spsal per far piena luce sull’infortunio mortale costato la vita, il 21 agosto scorso in un cantiere edile a Castiglione delle Stiviere, all’operaio 51enne Angelo Baresi, è toccato ora alla procura di via Poma dar seguito a tali rilievi con l’iscrizione nel registro delle notizie di reato delle persone, ritenute a vario titolo responsabili di quella tragedia. Il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta, Lucia Lombardo ha infatti provveduto, non appena ricevuta l’ampia relazione redatta dal Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Ats Valpadana, ad inserire nel fascicolo aperto per omicidio colposo il nome degli indagati. Se l’identità e il numero dei soggetti destinatari nei prossimi giorni degli avvisi di garanzia resta ancora celato, in questa fase preliminare, dietro il segreto istruttorio, questi ad ogni modo e stando sempre al campo delle indiscrezioni, dovrebbero venire spiccati in primis a carico del datore di lavoro della vittima, vale a dire il titolare della ditta Red srl di Rovato, come ipotizzato in realtà fin dall’inizio. A seguire, chiamati a rispondere del capo d’accusa a loro ascritto, saranno anche i responsabili della sicurezza in cantiere, ovvero il direttore tecnico e il capocantiere, sempre che i due ruoli non siano stati ricoperti nel caso di specie dal medesimo individuo. E infine il dipendente dell’azienda Beton Transport, l’uomo che al momento dell’incidente mortale occorso a Baresi stava azionando il braccio meccanico della betoniera finito inavvertitamente per toccare i cavi dell’alta tensione da cui s’è sprigionata la potente scarica da 15mila volt che ha investito il corpo del 51enne bresciano. Altro aspetto da appurare in corso d’indagine da parte della magistratura quello relativo al fatto che in quel quartiere l’energia elettrica sarebbe dovuta venire interrotta prima dell’inizio dei lavori, circostanza quest’ultima purtroppo non rispettata.