Nel buio medioevale alla scoperta dei luoghi del Mincio

Governolo  – Un tuffo nel Medioevo, alla scoperta delle ataviche usanze dell’epoca spesso definita come “periodo buio”. È quello andato in scena nel weekend tra Governolo e Correggio Micheli, in un’atmosfera surreale ma al tempo stesso affascinante, capace di coinvolgere 150 persone, tra cui tanti bambini (c’erano anche i piccoli della scuola materna e gli alunni delle elementari di Roncoferraro e Bagnolo San Vito), e a proiettarle indietro nel tempo. Spente le luci della pubblica illuminazione, si è tornati alle lanterne e alle lucerne per una serata all’insegna del risparmio energetico. L’iniziativa “M’illumino di meno” ha permesso di vivere una notte a lume di candela passeggiando al chiaro di luna lungo i luoghi del Mincio. E il tempo sembrava veramente essersi fermato a diversi secoli or sono. Per l’occasione è stata istituita anche un’apposita isola pedonale nell’alveo della Conca del Bertazzolo. Ad organizzarla è stata l’associazione “Novae Deae” – progetto ideato e curata da Mirko Gragnato – in collaborazione con la Compagnia della Rosa e i Comuni di Roncoferraro e Bagnolo San Vito. I gruppi di partecipanti sono partiti dal ponte di ferro, sponda Governolo, con la spiegazione del luogo attraverso un’introduzione storica e poetica, per poi raggiungere la torre matildica per assistere alla rievocazione della notte che ha preceduto la battaglia di Governolo nel luglio 1397, dove i figuranti hanno mostrato come si preparavano i soldati allertati per fare da sentinella alla vigilia della battaglia. Altrettanto stimolante è stata la tappa al Museo del Fiume, dove i partecipanti hanno potuto riscoprire l’uso del pennino e dell’inchiostro, sempre a lume di candela. Un’esperienza, in un momento dove il risparmio di energia è tornato prepotentemente prioritario, che ci porta a riflettere su diversi temi: siamo ancora capaci di scrivere senza computer, di fare un calcolo senza calcolatrice o di trascorrere mezza giornata senza cellulare? «Sicuramente una bella iniziativa, nell’ottica di progettualità legate all’ecosostenibilità e al rispetto dell’ambiente», ha commentato Sandro Savi, consigliere comunale di Roncoferraro. Ad ogni modo è stata veramente significativa la riscoperta di gesti antichi che dimostrano come è possibile ammirare i luoghi che si vedono quotidianamente con un altro sguardo e rendere gradevole la scrittura che non fa male come il monitor del computer. La tecnologia ha poco di romantico.

Matteo Vincenzi