Ponte di Casalmaggiore, da ieri in azione la ruspa

Confermati i 150 giorni di lavori

Casalmaggiore
Ponte di Casalmaggiore

CASALMAGGIORE I vertici dello staff tecnico che si occupano della ricostruzione del ponte tra Casalmaggiore e Colorno si sono riuniti ieri mattina nei pressi del cantiere sulla sponda parmense del fiume. Una riunione dopo la pausa natalizia con tre ingegneri: Elisa Botta (di Parma) responsabile del procedimento, il progettista Fabio Scaroni, il direttore dei lavori Davide Pisana – ad esaminare carte topografiche, disegni e calcoli matematici – ad altre tre persone dell’equipe. Proprio Scaroni ha confermato i 150 giorni, dall’apertura del cantiere, necessari per la ripresa del transito sulla struttura chiusa dal 7 settembre del 2017, «salvo gli inconvenienti che potrebbero sorgere in seguito ad eventuali piene del Po, considerando che si dovrà operare per il 50% in zona golenale, un’area quindi facilmente raggiungibile dal fiume in caso di allagamenti». E con le nevi e i ghiacciai che andranno a sciogliersi dopo il rigore invernale, questa è una considerazione non del tutto ipotetica anche se evidentemente non auspicabile. Una speranza sia per gli addetti ai lavori che per i pendolari che ogni giorno sono costretti a lunghe deviazioni per passare da una parte all’altra del Po. Un calvario in parte risolto da chi sceglieva di introdursi sul ponte in bici e in moto anche se furtivamente, zigzagando tra transenne e sbarramenti in cemento. Possibilità adesso preclusa in maniera definitiva per la chiusura degli accessi con dei lucchetti, anche se ieri si notavano piccoli varchi lasciati aperti. A fianco del fiume, intanto, è stata realizzata una strada in sassi per consentire alle macchine operatrici di raggiungere le arcate sottostanti del manufatto dove ieri era al lavoro una ruspa. (r.)