Calcio dilettanti – Return to play, la svolta

MANTOVA La Federazione Medico Sportiva Italiana ha elaborato il nuovo protocollo “Return To Play” per la ripresa dell’attività sportiva per gli atleti risultati positivi e guariti dal Covid-19. Il protocollo è stato aggiornato in base alle più recenti evidenze medico-scientifiche in relazione all’infezione da Covid, che dimostrano come le complicanze cardiache (in particolare, la mio-pericardite) siano rare nei giovani atleti e si risolvano in genere favorevolmente in tempi relativamente brevi, anche in considerazione del fatto che gli atleti sono soggetti sani, essendo stati sottoposti periodicamente a screening per idoneità agonistica ai sensi della legislazione italiana. Il documento, in linea con le più recenti decisioni assunte dal Governo contro la diffusione dei contagi da Covid-19, tiene conto del mutato contesto sanitario nazionale e dell’avanzamento della campagna vaccinale. L’obiettivo, in accordo con il Coni, è quello di favorire la ripresa dell’attività sportiva dopo infezione da Covid in condizioni di sicurezza per l’atleta, senza ulteriore aggravio del Sistema Sanitario Nazionale -già molto impegnato nella gestione dell’emergenza pandemica- e limitando gli esami diagnostici necessari e, di conseguenza, i costi a carico delle famiglie. Sono stati, perciò, identificati i soli approfondimenti diagnostici essenziali, circoscritti in relazione all’età, alla presenza o meno di patologie individuate come fattori di rischio, allo status vaccinale, oltreché allo stadio clinico della malattia, nel massimo rispetto della tutela della salute degli atleti. Queste in sintesi le decisioni: un atleta tornato negativo dopo l’infezione asintomatica o paucisintomatica da covid, dovrà aspettare sette giorni per la nuova idoneità (se vaccinato) dopo aver rifatto l’ecg e il test da sforzo. L’intervallo si raddoppia (14 giorni) se l’atleta è over 40 e se, pur asintomatico o paucinsintomatico, non ha ricevuto la vaccinazione prima della positività. Resta a 30 giorni l’attesa per la nuova idoneità e sono prescritti anche esami supplementari (test ergometrico, doppler, holter, esami spirometrici ed ematochimici). Per chi passasse (evento raro) la malattia in modo severo, questi ultimi esami andrebbero integrati con il Cardiopulmonary Exercise Test (CPET).