Calcio Eccellenza – Governolese, il dg Cominotti punto fermo della nuova avventura

Cominotti e Guernieri
Cominotti e Guernieri

GOVERNOLO La Governolese aspetta con impazienza non soltanto la chiusura dei campionati, ma anche l’allentamento delle misure per il Covid. I Pirati, come è noto, devono sottoporre al Consiglio Direttivo programmi e progetti, e si dovranno rinnovare le cariche societarie. Impossibile riunirsi in videoconferenza, si spera di farlo il prossimo 25 maggio, ma sempre rispettando le leggi. Vedremo.
Il punto fermo potrebbe essere proprio il direttore generale  Fausto Cominotti, destinato a rimanere in sella, alla guida operativa dei rossoblù. L’ufficialità la darà, come è giusto, il Consiglio, ma già negli scorsi mesi il dirigente aveva incassato una fiducia di massima che ora andrà scritta nero su bianco.
Tutto da decidere invece per quanto riguarda altri ruoli dei Pirati: formalmente dimissionario come il dg sarà anche il patron  Marzio Guernieri, come è già accaduto negli scorsi anni. Resta possibile l’ipotesi di un cambio della guardia alla presidenza, visto che nella compagine societaria ci sono più anime che amano confrontarsi e differenziarsi, pur nell’unità. Ma potrebbe anche restare tutto immutato (o quasi).
Dopo il Consiglio ci si concentrerà sul fronte tecnico: per primo verrà interpellato l’allenatore  Ciccio Graziani, reduce da due stagioni positive. Qualora non si trovasse l’accordo con la bandiera del Mantova, tante sarebbero le alternative, ma l’ex numero 9 biancorosso ha la priorità.
«Andiamo verso un calcio diverso, come ho già avuto modo di dire, più a “km 0” – dice Cominotti -, ma questo non vuol certo dire che non contempleremo soluzioni riguardanti giocatori di altre province. Parleremo anche con tutti i giocatori bresciani, sempre numerosi in rosa negli ultimi anni. Siccome si sono sempre dimostrati corretti e dediti alla causa, proporremo la nostra offerta, che sarà adeguata al momento, e sentiremo se ci sarà la volontà di proseguire insieme». Il fronte economico però è il grosso punto di domanda di ogni società: «Con la Festa dello Struzzo a forte rischio – conclude il digì -, c’è incertezza su un’importante fonte d’entrata. Dovremo considerare budget ridotti rispetto agli scorsi anni, e non solo per questo. Ci saranno anche meno sponsor disposti ad investire, e di questo ragazzi e staff terranno conto».