Scuole, da lunedì a Mantova istituti superiori con doppio turno d’ingresso

MANTOVA – Con il passaggio della Lombardia, e quindi anche di Mantova, in zona gialla (così anche come per le regioni in fascia arancione) scatta da lunedì la ripresa delle lezioni in presenza almeno al 70% (con possibilità di arrivare fino al 100%) per le scuole secondarie di secondo grado. Questo significa per il territorio virgiliano passare dall’attuale presenza al 50%, a numeri ben più consistenti. Per il trasporto pubblico, le cui capienze rimangono tassativamente fissate al 50%, si tratta dell’ennesima importante sfida. Il tavolo di coordinamento per la gestione dei trasporti pubblici svoltosi ieri, a poche ore dal comunicato del Consiglio dei Ministri, alla presenza dell’Ufficio scolastico provinciale, dell’Agenzia del trasporto pubblico di Cremona e Mantova e di Apam, e coordinato dal prefetto, ha delineato il nuovo assetto dei trasporti per gli studenti degli istituti superiori di Mantova città stabilendo il doppio orario di ingresso alle 8 e alle 10 (mantenuto invece, in via sperimentale, il turno unico di ingresso per gli altri istituti dei poli scolastici della provincia anche in considerazione della compresenza, su questi territori, di vettori extraregionali). Apam ha particolarmente caldeggiato tale soluzione ed è pronta a mettere in campo, a partire da lunedì, un servizio rinforzato per coprire le esigenze di trasporto in concomitanza con i doppi turni di ingresso e di uscita dai plessi scolastici. Gli orari rimangono invece invariati per quanto riguarda le corse extraurbane dirette a Suzzara dove, in più, sarà attivata una navetta dal centro di Suzzara per l’istituto Agrario di Palidano. Sarà cura di Apam effettuare, a partire da lunedì, monitoraggi costanti sul servizio per verificare le effettive esigenze di trasporto. Confermato il doppio turno anche per gli istituti superiori di Brescia, rispetto ai quali le linee Apam coinvolte stanno già effettuando servizio potenziato. «La scelta del doppio turno è significativa – spiega Apam attraverso una nota – e va reso merito al mondo della scuola di aver tenuto conto delle esigenze strutturali del trasporto pubblico, ove non è possibile immettere ulteriori mezzi e conducenti, nell’interesse di tutti. Una scelta questa che potrà garantire rilevanti vantaggi. Con il doppio turno di ingresso, in primo luogo, si potrebbe potenzialmente garantire il trasporto al 100% degli studenti, e dunque essere in grado, laddove le scuole lo ritenessero e decidessero, di portare a un progressivo rientro in classe di tutti gli studenti. Secondo importante beneficio è rappresentato dalla riduzione degli assembramenti alle fermate: è questo un aspetto poco considerato in questi mesi, ma comunque importante, e che solo attraverso una diluizione su più orari degli utenti può essere decisivamente risolto. Infine, il servizio che verrà effettuato nelle prossime settimane potrà rappresentare un interessante esperimento per la ripresa dell’anno scolastico a settembre, e merita di essere valutato attentamente». I nuovi orari sono consultabili a partire da oggi, 24 aprile, sul sito www.apam.it, nella sezione “orari completi”. Per ulteriori informazioni si invita a contattare il servizio di customer care aziendale 0376 230339 (attivo tutti i giorni, domeniche e festività comprese, dalle 7.30 alle 19), o via WhatsApp (346 0714690), o tramite mail (customer.care@apam.it.) o tramite le pagine Facebook e Twitter di Apam. Sul nuovo piano del trasporto pubblico sono intervenute anche le Rsu di Apam e la Filt Cgil: «Da parte nostra – ha spiegato Sandro Anteini Rsu Apam per Cgil Mantova e della Segreteria provinciale Filt – c’è lo sforzo per realizzare doppie corse, ma dall’altra parte non vediamo risposte alle nostre richieste di vaccinazioni agli autoferrotranvieri che, di fatto, garantiscono un servizio essenziale in condizioni di emergenza sanitaria. A quanto ci risulta in altre realtà, come Milano, questo discorso sui vaccini è in fase avanzata mentre in provincia di Mantova non se ne parla nemmeno». Rimane in piedi anche il nodo irrisolto del contratto collettivo non rinnovato: «Ma questa è una partita che deve risolvere il governo», chiude Anteini.