Calcio serie C – Lauro: “Mantova, giusto mettermi in discussione”

MANTOVA E’ già sera al Martelli ormai quando mister Maurizio Lauro si affaccia in sala stampa a commentare un pareggio da cui è difficile estrapolare dei numeri per aggiornare le statistiche. Poche idee, forse due tiri in porta e poco altro: «Un pareggio che dice e dà poco – ha esordito il mister campano – . Eravamo partiti bene e poi abbiamo smesso di giocare. Tecnicamente abbiamo sbagliato tanto concedendo molte ripartenze agli avversari e non siamo riusciti a vincerla». Il presidente Masiello, rispetto alle altre gara ha fatto intendere che l’ipotesi esonero non è affatto da scartare e lo stesso Lauro, che sa come funziona nel calcio, con grande amarezza lo ammette: «E’ normale che sia così, siamo in zona play out, sono passate tante partite. E’ un campionato difficile dove è durissima fare punti ogni domenica. Abbiamo vinto poco, ma le sconfitte non sono state così tante». A sorprendere di più, in negativo di questa squadra, è la mancanza di carattere, il fatto che dopo un passo falso, poche volte siano arrivate delle risposte concrete dal campo: «E’ quello che abbiamo detto – prosegue Lauro-. Sono stati fatti tanti pareggi e con qualche vittoria in più, saremo qui a parlare di una classifica differente». Inoltre la partita di ieri ha messo ancor più in risalto quello che già si era notato nelle gare precedenti: ovvero dei giocatori d’esperienza che stanno rendendo al di sotto delle loro possibilità. E questo è un grosso campanello d’allarme: «Eravamo in emergenza – spiega il tecnico -. In emergenza con gli under e ci siamo dovuti adattare per cercare di mettere i giovani nelle condizioni migliori. Io l’impegno l’ho visto, siamo mancati sotto l’aspetto qualitativo». Poche parole a fine gara nello spogliatoio: «Come sempre solo qualche sguardo incrociato e nulla più». Poca voglia di parlare e giocatori che in campo non hanno nascosto affatto di essere impauriti e frastornati probabilmente dalle pressioni che sta vivendo la piazza. E il lavoro ora raddoppia, perchè in qualche modo bisogna uscirne sia in termini di prestazioni, ma anche a livello psicologico: «Dobbiamo alzare il livello di ogni giocatore, cercando di sbagliare meno con la palla nei piedi. Una volta superata la metà campo avversaria sbagliamo tanti passaggi».
Tommaso Bellini