Calcio Serie C – Mantova, la batosta che cresce e fortifica

MANTOVA Cosa resta della notte di Fontanafredda sulla contabilità del Mantova? Quattro gol presi (il doppio di quelli incassati nelle precedenti 5 partite), la prima sconfitta della stagione, qualche protesta per la direzione arbitrale, la sensazione che la Triestina sia complessivamente più forte (ma questo lo si era messo in conto), la perdita del primo posto in classifica. Inutile nascondersi o far finta di niente: dal match con gli alabardati, l’Acm esce ridimensionata. Perlomeno rispetto a quanto avevano suggerito le precedenti 5 partite. «Capiremo di che pasta siamo fatti», aveva detto Davide Possanzini alla vigilia. Bene: l’implacabile Triestina ha certificato che la pasta non è ancora del tutto amalgamata. E su questo non ci piove.
Ciò premesso, il buon senso consiglia di evitare considerazioni catastrofiche. Che, oltretutto, rischierebbero di togliere sicurezza e fiducia alla squadra e all’ambiente. Meglio sarebbe considerare il 4-1 subìto dalla Triestina la più classica delle “sconfitte salutari”. Di quelle che non solo non ti abbattono, ma addirittura ti fortificano. Perchè evidenziano gli errori e i limiti, magari rimasti nascosti nelle gare precedenti, sui quali concentrare il lavoro settimanale. Errori individuali e non, che solo una squadra esperta come la Triestina (nel cui undici titolare non figurava nessun under) poteva far emergere. Per la prima volta il Mantova si è trovato di fronte un avversario così smaliziato e di alto livello tecnico, più ancora del Padova affrontato alla prima giornata. Per la prima volta il Mantova è andato in svantaggio nel punteggio, peraltro cercando di rimanere in partita nonostante il terribile uno-due subìto in due minuti. Sono tutte situazioni che capitan Burrai e compagni, prima o poi, dovevano affrontare. E attraverso le quali dovrebbe passare la crescita di una squadra.
Dunque il Mantova non può che far tesoro di questa sconfitta. Pesante sì nel risultato, ma addirittura benefica per gli spunti che ha offerto. Una sconfitta che ha ribadito anche qualche segnale positivo, vedi l’approccio convincente dei primi 15 minuti.
La gara di martedì in Coppa Italia (con la Pro Patria) sembra a prima vista un ostacolo al lavoro di Possanzini. In realtà anche questa va letta come un’opportunità per rimettersi subito in carreggiata, scacciando eventuali fantasmi. Sarà un’occasione soprattutto per chi, per motivi diversi, finora ha giocato meno. E potrebbe fornire un contributo più determinante alla causa biancorossa. Due nomi su tutti: Giacomelli e Debenedetti, entrambi subentrati con la Triestina a punteggio compromesso. Insomma, non c’è tempo per piangersi addosso: ripartire, anche dalla Coppa, è un obbligo.