Calcio Serie C – Suagher e Redolfi: “Mantova, quanto entusiasmo! Ora tocca a noi”

Suagher e Redolfi con due giovani tifosi
Suagher e Redolfi con due giovani tifosi

MANTOVA In fondo, a dividerli è soltanto l’età. E nemmeno di molto visto che uno, Emanuele Suagher, è un ’92 e l’altro, Alex Redolfi, un ’94. Per il resto, il ruolo è lo stesso: difensori centrali. Così come l’origine bergamasca (Suagher nato a Romano di Lombardia, Redolfi a Calcinate); il settore giovanile nell’Atalanta («salivamo sullo stesso pulmino»); e l’ultima missione: trascinare con la loro esperienza il nuovo Mantova, che tanto bene promette ma che al momento rappresenta pur sempre un’incognita. Emanuele ed Alex hanno incontrato ieri i tifosi, approfittando dell’occasione per fare quattro chiacchiere con la stampa.
«Tutto molto bello – ha esordito Suagher – . È un piacere avere tanti tifosi al seguito, anche durante gli allenamenti. Ci stiamo conoscendo, tra di noi e con il mister. Sembra un bel gruppo». A proposito di Possanzini, Suagher conferma che il suo obiettivo è quello di «giocare un bel calcio, mantenendo la palla bassa», sulla scorta del suo “maestro” De Zerbi. «Abbiamo svolto solo tre allenamenti – aggiunge – , ma tutti a ritmi discreti e con tanta voglia di far bene».
Suagher ha esperienza in Serie A (Carpi), B (ancora Carpi, Crotone, Bari, Avellino, Cesena) e ovviamente Lega Pro. Lo scorso anno era alla Pro Sesto con Botturi: «Mi sono trovato bene con lui e, quando mi ha cercato per propormi il Mantova non è stato difficile dirgli sì». Oltre che per le sue qualità in campo, Suagher è assai apprezzato come uomo spogliatoio: «Posso mettere la mia esperienza a disposizione dei più giovani, anzi spero proprio di dare una grossa mano in tal senso. Così come mi auguro di farlo sul campo: nella scorsa stagione ho avuto qualche piccolo problema fisico, ma ora sto bene». Quale obiettivo per il Mantova? «La salvezza innanzitutto. Poi chi lo sa…».
Ugualmente determinato è apparso Alex Redolfi, che invece viene da quattro stagioni da titolare in C con le maglie di Vibonese e Gubbio. Racconta: «Sono rimasto impressionato nel vedere tante persone al nostro primo allenamento, con 40 gradi nell’aria. È piacevole essere accolti così, ma del resto quando ho accettato il Mantova sapevo che sarei capitato in un bella piazza. La trattativa col direttore è stata breve: il Mantova mi ha voluto e io ho voluto il Mantova. Ho incrociato qualche volta l’Acm ai tempi delle giovanili. Per il resto conosco la sua storia e il suo blasone». Anche Redolfi in cuor suo si sarà creato qualche aspettativa. Ma è presto per svelarla: «Dico solo che siamo tanti giocatori nuovi, e quindi ci vorrà un po’ di tempo. Però è una squadra costruita con logica, e questo è un aspetto importante. Io stesso ho tanta voglia di far bene. In questi giorni abbiamo avvertito tanto entusiasmo. È una componente da cavalcare e amplificare, però questo toccherà a noi con i risultati sul campo». È la missione più difficile, ma altre vie non esistono. Il popolo biancorosso attende fiducioso.