MANTOVA Se non è un record mondiale è almeno un sequestro di persona: sei ore per andare da Mantova a Milano in treno. È quel che è successo nella notte fra domenica scorsa e ieri ai malcapitati che hanno viaggiato (si fa per dire) sul Regionale 2186 partito alle 20.43 (un minuto di ritardo sull’orario, ma vabbeh), ma che per strada di minuti di ritardo ne ha accumulati altri 249. È successo che a Codogno il convoglio, che era arrivato alle 21.55, con tre soli di minuti di ritardo sull’orario previsto, è stato bloccato per un guasto a un treno merci su un’altra linea che è stato fermato alla stazione di Tavazzano, poco dopo Lodi in direzione di Milano. Un guasto che ha finito per ripercuotersi sulle altre linee dove sono stati accumulati ritardi fino a 280 minuti. I malcapitati passeggeri sono stati quindi fatti scendere e caricati su altri mezzi con i quali hanno raggiunto il capoluogo di regione se non altro in meno di sei ore, quelle che invece ci ha messo il treno partito da Mantova domenica sera e arrivato poco prima dell’alba del giorno successivo. E meno male che è il tutto successo in una giornata e in un orario in cui su questa tratta a dir poco derelitta ci sono pochi passeggeri. «Sono 30 anni che le cose vanno in questo modo – commenta Andrea Bertolini, referente regionale dell’associazione degli utenti del trasporto pubblico -. e continueranno così per almeno altri 30 anni ancora. Manca la volontà da parte di Regione Lombardia di risolvere la cosa. I tavoli convocati non hanno mai portato a niente», se non a un ritardo record ineguagliabile. Almeno si spera.