Concerti della Domenica. L’arte del violino con Iovana Raljic in Sala Isabella d’Este

MANTOVA Da Bach a Ysaÿe e oltre, è l’ampio percorso musicale dedicato al violino solo proposto da Iovana Raljic domenica pomeriggio in Sala Isabella d’Este per i Concerti della Domenica di MantovaMusica. Interpretando un’interessante sequenza di brani altamente rappresentativi della metodologia compositiva destinata alla valorizzazione delle possibilità espressive del violino, l’affermata violinista nata in Bosnia-Erzegovina, ha messo in evidenza la relazione tra compositori di epoche diverse nel riuscire a dare allo strumento una veste polifonica oltre a quella di splendido melodista. Forte di indubbie qualità tecniche, attento controllo dell’intonazione e di un suono caldo e potente, Iovana Raljic ha creato un piacevole gioco di contrasti e affinità tra frammenti della geniale creatività di Johann Sebastian Bach (1685-1750) e pagine di Eugène Ysaÿe (1858-1931), lo straordinario virtuoso che ha messo a frutto l’insegnamento bachiano in una visione novecentesca votata all’enfatizzazione della funzione virtuosistica del violino. Da un lato, dunque, l’Adagio dalla Sonata n. 1 BWV 1001 e l’Allemanda e la Corrente dalla Partita n. 2 BWV 1004, affiancati alla vigorosa espressività della Sonata per violino solo in la min. op. 27 n. 2 e della “Ballade” dalla Sonata in re min. op. 27 nr. 3 di Ysaÿe eseguite con solida competenza e apprezzata intensità comunicativa. L’eterogeneo recital di Iovana Raljic ha aperto anche un piacevole sguardo su aspetti della musica contemporanea con il colorito n. 3 dei sei Tango-Etude di Astor Piazzolla (1921-1992) e il fascino esotico dell’abbinamento tra violino e voce, sul preambolo di Tzigane di Maurice Ravel (1875-1937), con cui l’artista ha dato un saggio delle sue doti di pregevole cantante. Qualità e sensibilità esibite fin dall’infanzia e affinate nel tempo, che le consentono di spaziare egregiamente dalla classica al jazz. Lunghi, calorosi applausi hanno accolto la sua performance, completata con un fuori programma, ancora una manifestazione di combinazione tra profonda musicalità ed esuberanza di effetti virtuosistici di Ysaÿe. (gmp)