MANTOVA S’infittisce il mistero sul rinvio, mai avvenuto, della gara che si sarebbe dovuta giocare ieri pomeriggio a Catania tra Meta e Saviatesta, recupero della seconda giornata di ritorno. La squadra virgiliana non è mai partita per la Sicilia, ma la Divisione ha confermato la programmazione del match (lunedì aveva designato la terna arbitrale) e quindi, attesi da regolamento i minuti canonici, la terna, con la Meta Catania regolarmente in campo, ha dichiarato conclusa la gara. Sembra quindi scontato che il giudice sportivo attribuirà la vittoria per 6-0 a tavolino in favore degli etnei penalizzando di un punto il club virgiliano, che sarà anche multato. La società biancorossa è però intenzionata a ricorrere invocando le cause di forza maggiore. Nei giorni scorsi aveva infatti già informato la Divisione sulle difficoltà di trovare i voli per la Sicilia a causa della pandemia, chiedendo quindi il rinvio della gara. Una giustificazione che a Roma evidentemente non è stata accolta. Ma c’è dell’altro. «Nella serata di lunedì – ha spiegato il ds Cristiano Rondelli – un nostro giocatore ha accusato un po’ d’influenza e abbiamo effettuato il tampone per verificare se sia positivo al Coronavirus. Inoltre abbiamo deciso di fare il tampone anche a tutti gli altri giocatori e giovedì avremo l’esito dei test». La squadra dopo l’allenamento di lunedì si è fermata e riprenderà a lavorare solo dopo l’esito dei tamponi. In caso di positività accertate sarebbe a rischio anche la trasferta di sabato pomeriggio a Roma per la gara contro l’Aniene. Intanto, come dicevamo, il club virgiliano è già pronto a fare ricorso nel caso il giudice assegnasse il 6-0 a tavolino al Catania.